Inter News 24
·10 settembre 2024
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Intervistato ai microfoni di Tv Play, l’ex dirigente dell‘Inter, Marco Branca, ha raccontato alcuni retroscena sul suo passato in nerazzurro. Le parole:
ADDIO THIAGO MOTTA – «A distanza di abbastanza anni sento sempre l’affetto degli interisti, quando mi incontrano mi elogiano e fa parte del gioco. Come per Juve e Milan c’erano Agnelli e Berlusconi, per noi c’era Massimo Moratti e va benissimo così. L’addio di Thiago Motta per colpa mia? Credo che sia l’esatto contrario, io gli dissi che avrei preferito parlarne a fine campionato, lui voleva il PSG e voleva quest’esperienza già a gennaio. Io non ero assolutamente d’accordo. Mi fa piacere vederlo come allenatore ad alti livelli, è molto bravo.»
ANEDDOTO A KIEV- «Un aneddoto riguarda la partita di Kiev dove partimmo e la squadra era decimata, io mi sono seduto in panchina con la squadra perchè non c’erano dirigenti. Ci sono due aneddoti, il primo è che José Mourinho fece una sfuriata forte e molto fisica, che cercando di battere il pugno dei massaggiatori e quasi si spaccò la mano. Poi ci fu un incomprensione sui cambi e lui un po’ colorito mi disse di aver sbagliato. Queste sono le cose che possono capitare nei gruppi, anche quelli vincenti»
GIUDIZIO MERCATO- «Dal punto di vista della funzionalità e dell’idea dell’allenatore secondo me la Juventus, ha preso ogni pedina in funzione delle idee dell’allenatore, poi l’Inter non ne aveva bisogno perché già è forte così ed ha preso un grande attaccante, poi le altre si equivalgono. Sono contento per il buon inizio del Verona che ha un dirigente piuttosto bravo”. Lo scambio Vucinic-Guarin? “Sinceramente non lo so benissimo, ero nella fase finale del mio mandato e mi era stato chiesto altri 2-3 mesi per organizzare. Non so benissimo come sia andata nell’effettivo perché non ho partecipato»