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·14 dicembre 2024
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Il Messaggero (M. Tenerani) – Dodici giorni dopo l’arresto cardiaco di quel maledetto primo dicembre, Edoardo Bove è tornato a casa. Oggi, quasi sicuramente, sarà al Viola Park a salutare i compagni, il suo allenatore Raffaele Palladino e i dirigenti prima della partenza per Bologna dove domenica alle 15 affronteranno la squadra dell’ex Italiano.
Edo la partita la vedrà da casa sua assieme ai suoi cari che lo hanno assistito durante tutto il periodo di ricovero all’ospedale Careggi e accompagnato ieri nella sua abitazione. La notizia della sua dimissione è viaggiata di pari passo con un’altra che ha un valore simbolico: la Fiorentina ha deciso di non interrompere il rapporto di lavoro col giocatore, ma di mantenere il contratto in essere che scadrà a giugno prossimo, quando si esauriranno i tempi del prestito. Nella scorsa estate, infatti, Edoardo era arrivato dalla Roma con la formula del prestito con diritto di riscatto che si sarebbe trasformato in obbligo se il centrocampista avesse collezionato il 60% delle presenze. Obiettivo quest’anno ormai impossibile.
Il centrocampista, a seconda di quello che risulterà dall’indagine medica e dagli esami effettuati, compresi i test genetici, deciderà assieme ai suoi famigliari se tenere il defibrillatore oppure rimuoverlo. Di sicuro c’è che in Italia con quell’apparecchio non si può giocare a calcio. All’estero invece sì e il caso Eriksen è la dimostrazione che è possibile avere un futuro nel internazionale. Non smetterà di sperare fino alla fine di tornare a fare ciò che ama.