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·2 dicembre 2024
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Da Bove ad Antognoni, da Eriksen a Lockyer: drammi sfiorati ma anche purtroppo chi non ce l’ha fatta, come Curi e Morosini. Una lunga lista di drammi sul campo da calcio.
BOVE MA NON SOLO – Fiorentina-Inter è stata scossa dal malore di Edoardo Bove (il bollettino medico). A Firenze molti tifosi hanno rivissuto quel 22 novembre 1981, quando durante Fiorentina-Genoa il capitano, Giancarlo Antognoni, al minuto 55′ fu colpito alla testa dal portiere ligure Silvano Martina dopo un durissimo scontro di gioco: il suo cuore si fermò per circa 30 secondi, nello stadio calò il silenzio, i compagni in lacrime. Stesse scene di ieri, come ricorda l’edizione odierna di Tuttosport. Da Antognoni a Christian Eriksen: il giocatore danese fu colpito da un infarto in campo mentre giocava con la sua nazionale agli Europei del 2021. Anche allora furono momenti di paura: Eriksen, crollato improvvisamente a terra privo di sensi, fu salvato dal massaggio cardiaco e dal defibrillatore.
DRAMMI CURI E MOROSINI – Altri giocatori professionisti sono stati colpi ti da malore sul terreno di gioco, come Evan N’Dicka della Roma che però fortunatamente ha ripreso conoscenza. Ma c’è anche purtroppo chi non ce l’ha fatta, come Renato Curi e Piermario Morosini, i giocatori del Perugia e del Livorno morti dopo aver perso i sensi in campo: il primo il 30 ottobre 1977 colpito da un arresto cardiaco durante una partita contro la Juventus; anche il secondo fu tradito dal cuore il 14 aprile del 2012, mentre disputava Pescara-Livorno.
MUAMBA E NOURI – Durante un’altra partita, Bologna-Roma del 30 dicembre 1989, pure Lionello Manfredonia si accasciò a terra per un arresto cardiaco: cinque minuti terribili. Gli salvarono la vita l’ex compagno della Lazio Bruno Giordano, il massaggiatore giallorosso Rossi e i medici. All’estero, nel 2023 Tom Lockyer, capitano del Luton, fu colpito da infarto mentre era in campo, il defibrillatore gli salvò la vita. Nel 2012 rimase senza conoscenza per ben 78 minuti, per un infarto, Fabrice Muamba, 23enne centrocampista congolese del Bolton, deve la vita al defibrillatore. Sorte diversa per Abdelhak Nouri, promessa dell’Ajax che nel 2017 si risvegliò dal coma artificiale per un’aritmia cardiaca ma ebbe danni cerebrali permanenti.
Fonte: Tuttosport – Brunella Ciullini