Bordon: «Handanovic? Spero mi batta nel record anche sui clean sheet» | OneFootball

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·18 aprile 2021

Bordon: «Handanovic? Spero mi batta nel record anche sui clean sheet»

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Bordon oggi sarà superato da Handanovic come secondo portiere con più presenze all’Inter (vedi formazioni). L’ex estremo difensore nerazzurro, intervistato da Inter TV, ha parlato della situazione dello sloveno e non solo.

SCAVALCATOIvano Bordon parla di Samir Handanovic, che lo stacca come presenze all’Inter (ne ha 382): «Sta giocando benissimo, spero che mi batta in questo record. Io l’ho fatto quando ho vinto lo scudetto nel 79-80, ci si può avvicinare. Forse i tifosi sono stati frettolosi nel giudicare le sue prestazioni: ha dimostrato di essere un signor portiere, è uno dei punti di forza di questa squadra. I record sono sempre motivo di soddisfazione, ma sono fatti anche per essere battuti: è impossibile che non succeda questo. Però, devo dire, che dal 79-80 al 2020-2021 ne è passato di tempo: forse è arrivato il momento che Handanovic possa superare il mio record. Vorrà dire che farà tante partite, magari mi potrà superare anche come numero di clean sheet».


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ATTUALITÀ – Bordon parla di Napoli-Inter di stasera: «Ho visto spesso sia l’Inter sia il Napoli, che mi sembra giochi bene. L’Inter adotterà la tattica che più conviene ad Antonio Conte, quella di rientrare tutti nella propria metà campo e cercare di interrompere le manovre che il Napoli fa molto bene, per poi ripartire in velocità che è la forza più grande. Ha la qualità di Romelu Lukaku, Lautaro Martinez, Nicolò Barella e Achraf Hakimi: questi sono giocatori che possono tagliare le linee dell’altra squadra. L’Inter adotterà questo tipo di gioco, penso che sarà una partita bella e combattuta».

IL RICORDO – Bordon parla del suo passato nerazzurro: «Io all’Inter ho fatto diciassette anni da giocatore, sono cresciuto lì. Per fortuna ho tantissimi ricordi belli e pochi brutti, nonostante il mio ruolo. Ho esordito nel campionato 70-71 e abbiamo vinto lo scudetto, recuperando sei-sette punti dal Milan: questa è la prima cosa che mi resta dentro. Poi dopo ho vinto il secondo scudetto con tutti italiani, dall’inizio alla fine sempre in testa: una cosa che non potrà più succedere. Ho perso la finale di Coppa dei Campioni con l’Ajax a ventuno anni, nel 1972: una cosa che ti resta dentro. E la partita col Borussia Monchengladbach della lattina, dove nella ripetizione ho parato un rigore».

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