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·18 maggio 2024
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Stefano Bonacini da proprietario del Carpi ha conosciuto molto bene Cristiano Giuntoli, che è stato il suo direttore sportivo ed è passato dalla Serie D alla massima categoria. Ecco le sue parole a La Gazzetta dello Sport.
LA SCELTA DI GIUNTOLI NEL 2009 – «I soci volevano altre figure, io avevo la delega sportiva e mi sono impuntato. Ho creduto in lui. Una volta ero in vacanza in Sardegna, caricò un giocatore su un aereo per farmelo conoscere e convincermi a prenderlo».
LITIGI – «Un sacco di volte. L’ultimo giorno di ogni mercato voleva prendere qualche giocatore e io, che non volevo spendere, non rispondevo al telefono e sparivo. Ma lui, testardo, mi trovava…».
PROMOZIONE IN A – «Quando siamo saliti in A si era infortunato Poli e lui voleva Magnusson della Juve che era al Cesena. Ma noi eravamo il Carpi, non avevamo quei soldi. Lui sbottò e disse che allora non volevo andare in A, e che avrebbe preso due giocatori da 15mila euro. Volarono urlacci, ma diceva che era un buon investimento, perché guardava lontano».
L’ESPERIENZA AL NAPOLI – «É maturato, sa frenare gli istinti. A Carpi avrebbe preso in modo diverso quella sceneggiata di Allegri a Roma… Napoli è stata un’esperienza molto formativa, mi dice che dopo aver lavorato con me e De Laurentiis è pronto anche per fare la guerra in Vietnam» (ride).
MOTTA ALLENATORE JUVE – «L’importante è che sia uno abituato al confronto, com’è giusto che sia. Così faceva anche con Sarri e Spalletti a Napoli».