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·12 gennaio 2025
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Bologna-Roma è stata una partita ricca di episodi arbitrali, con due calci di rigore assegnati dall’arbitro Abisso, uno per squadra.
Cominciamo da quello in favore del Bologna assegnato al 65′ per un fallo di mano di Koné. Con un braccio a quell’altezza, siamo abituati a veder assegnare calcio di rigore, nonostante l’arto sia in dinamica per via della marcatura. Ad ogni modo, poco dopo Pellegrini trattiene Odgaard a due braccia: se non fosse stato assegnato il fallo di mano, sarebbe stata punita quest’altra irregolarità.
All’ultimo minuto, poi, il richiamo del VAR Sozza per un fallo di mano di Lucumì. Il braccio del colombiano effettivamente è abbastanza alto e largo e, nonostante il pallone sia spizzato da distanza ravvicinata. Il difensore prova a ritrarre l’arto ma non fa in tempo: mi sento di condividere la decisione di chiamare al monitor l’arbitro.
Proteste Roma: era rigore su Saelemaekers?
Proteste Roma nel primo tempo per un contrasto nell’area del Bologna tra Miranda e Saelemaekers. Vero che Saelemaekers arriva primo sul pallone e viene successivamente a contatto con Miranda (che vuole a sua volta colpire il pallone), ma il colpo di Miranda è davvero troppo lieve per giustificare l’assegnazione di un rigore. In passato (vedi Atalanta-Empoli) per contatti simili l’arbitro è stato addirittura chiamato al VAR per dare il penalty, ma continuiamo a sostenere che contatti come questi contatti non possono portare a calci di rigore, che sono la massima punizione.