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·17 settembre 2024

Bologna, Italiano: ”Champions emozione unica, ma non vogliamo fare le comparse”

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Il tecnico del Bologna, Vincenzo Italiano, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell’esordio in Champions League contro lo Shakhtar Donetsk.

Sale l’attesa. Il Dall’Ara alza i decibel. E il Bologna, inevitabilmente, si emoziona: domani esordisce in Champions League e, comunque vada, ha già scritto una pagina di storia indimenticabile. Lo farà davanti alla sua gente, che spera di rivedere al più presto quella squadra bella e divertente capace, lo scorso anno, di fare innamorare tutti.


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Non c’è più Thiago Motta alla guida dei Felsinei, bensì Vincenzo Italiano, chiamato a riscattare un inizio di campionato complesso (3 punti in 4 partite). All’orizzonte c’è la possibilità di tararsi con i grandi club europei, a partire proprio dalla sfida di domani contro lo Shakhtar Donetsk. Il mirino è puntato proprio sull’esordio nella Coppa dei sogni, come dichiarato in conferenza stampa proprio dal tecnico rossoblù. Di seguito sono riportate le sue parole. Domande anche per De Silvestri e Orsolini, che hanno accompagnato il tecnico davanti ai microfoni.

Bologna, le parole di Italiano

Che emozione è la Champions da allenatore?

“Anche da parte mia c’è grande emozione. Sarà un percorso bellissimo da vivere con grande orgoglio. Non vogliamo fare le comparse ma mettere in difficoltà tutti”.

Qual è il livello di questa Champions?

“Il livello è alto. Partiamo affrontando un avversario esperto in questa competizione. Con questo nuovo formato, però, abbiamo la possibilità, soprattutto in casa, di fare vedere quanto valiamo. A partire da domani. Ci dobbiamo fare trovare pronti”.

La partita di domani potrebbe segnare un nuovo punto di partenza per questa stagione?

“Essendo il nostro un percorso nuovo siamo obbligati a trarre degli spunti positivi, tra cui riconosco quei 20 minuti di Como in cui si è visto che il gruppo è unito e solido e che ha fatto di tutto per mettere a posto una partita che era nata male per noi. In queste quattro partite si è visto un buon Bologna in casa, mentre fuori abbiamo concesso troppi errori e troppe ripartenze. Mi auguro che quei 20 minuti siano stati un’iniezione di fiducia importante per il gruppo in vista della partita di domani che abbiamo preparato in questi due giorni, con grande maturità e disponibilità del gruppo”.

Quanto manca al Bologna che Vincenzo Italiano si immaginava?

“Ci stiamo abituando. In questo momento abbiamo ancora degli alti e bassi: ho visto situazioni in cui abbiamo fatto quello che avevamo provato, altre in cui si è capito che non avevamo ancora ben amalgamato alcuni concetti. Io credo che due mesi siano pochi per dare la propria impronta a una squadra, considerando poi i tanti giocatori impegnati con le nazionali e quelli infortunati. Dovremo essere bravi a interpretare al meglio i vari momenti delle partite, iniziando da domani. Questa è una squadra che ha dimostrato in passato che non esistono le partite in casa e quelle fuori: dovremo essere bravi a ricreare questo”.

Una promessa per Bologna?

“In due partite ho capito che cosa vuole vedere il pubblico di Bologna: impegno, sudore, sacrificio e bel gioco. Siamo quindi obbligati a mostrare tutto questo, per il nostro pubblico”

Lo Shakhtar è una squadra molto giovane che nell’ultimo fine settimana ha vinto bene…

“Già sul pullman tornando da Como ci siamo proiettati allo Shakhtar. Sono una squadra giovane che ha una proiezione offensiva importante, con nazionali di valore. Dobbiamo cercare di essere aggressivi e lavorare bene sull’1 contro 1, evitando il più possibile gli errori. Crediamo però di poterli mettere in difficoltà”.

A livello personale come sta vivendo questa esperienza?

“Mi aiuta tantissimo pensare a quello che ho vissuto negli ultimi due anni, girando l’Europa e percependo le atmosfere di stadi e tifoserie calsiddime. So a cosa stiamo andando incontro e l’esperienza passata mia ha insegnato a gestire le emozioni. Credo che questa esperienza, come ha aiutato me, aiuterà tanto i ragazzi che non hanno mai vissuto l’Europa. Non vedo l’ora di scendere in campo”.

Il bello dello sport è mettere sullo stesso piano delle altre anche una squadra che sta vivendo in un terreno di guerra

“Ne abbiamo parlato: questa società e questi ragazzi stanno vivendo qualcosa che non si augurerebbe mai nessuno. Speriamo tutti che conflitti come questo cessino velocemente. Portiamo grande rispetto per questi ragazzi che si stanno allenando lontano da casa pur di poter portare avanti la loro passione”.

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Le parole di Orsolini e De Silvestri

Per Orsolini: questo palcoscenico può essere il definitivo trampolino di lancio?

“Penso sia una grande occasione, non per Orsolini ma per tutti. Dobbiamo dimostrare che il Bologna, non Orsolini, può dare il suo contributo in questa competizione. Io spero di dare il mio contributo”.

Per De Silvestri: quanto si soffre a stare fuori ma quanto è importante questo incarico da capo branco?

“Dal lato professionale un po’ ci si rimane male, ma mi sento talmente tanto integrato in questo gruppo che credo di poter dare una mano a partire da domani. Sono contento che il mister mi abbia invitato in questa conferenza. Il gruppo sono sicuro che potrà dire la sua”.

Per De Silvestri: Come ci si sente a vivere questa esperienza dall’esterno pur essendo così coinvolti in squadra?

“Mi sento un bolognese a tutti gli effetti quindi vedo qualcosa di più profondo, oltre al campo. Ho cercato di spostare il mio focus su quello che posso dare alla squadra. Vedere anche solo il pallone della Champions è molto emozionante”

Per Orsolini: stamattina avete stemperato la tensione con un torello… L’emozione è tanta?

“Preparare una partita come questa alza molto la tensione e ogni tanto è necessario trovare soluzioni per stemperarla. Io e Lollo dal ritor di Valles abbiamo sempre cercato di tirare il gruppo per cercare di far capire come comportarsi in una squadra importante come il Bologna, ma in realtà c’è poco da dire: tutti i ragazzi sono straordinari. Devo dire che anche il mister e lo staff ci stanno aiutando tanto per crescere e queste partite possono solo farci bene”.

Per Orsolini: Anche per te quella di domani potrebbe essere la partita del riscatto?

“Io non la definirei la partita del riscatto. Sono passate quattro giornate di campionato e questo per noi è l’anno 0 perché abbiamo cambiato l’allenatore e perso diversi giocatori. Ad oggi dobbiamo smaltire ancora i carichi del ritiro e i nuovi devono ancora inserirsi al meglio. Detto questo la Champions League è una competizione a sé in cui non servono motivazioni per preparare le partite: è una competizione che si presenta da sé. Ci andremo a giocare queste partite con la consapevolezza che siamo una squadra forte che può mettere in difficoltà molte squadra”.

Per De Silvestri: in che cosa consiste il tuo ruolo?

“Io devo continuare a lavorare per me e per la squadra, dentro e fuori dal campo. Devo essere il Lollo di sempre, abituato a fare gruppo e a dare una mano a tutti”.

Qual è la vostra promessa alla gente di Bologna, che non farete mancare mai?

Orsolini: “Promesse non se ne fanno, ma posso garantire che non mancherà la voglia, l’atteggiamento, la volontà di sputare sangue in campo. Quello che abbiamo fatto fino ad ora è una fiamma che deve accendere il fuoco di questa nuova stagione. Ciò che si è creato lo scorso anno è stato qualcosa di incredibile, per le alchimie che si sono create tra piazza, squadra e staff. Piacerbbe anche a me rivivere quei momenti sul pullman in piazza, ma oggi dobbiamo pensare solo a lavorare per fare in modo di avvicinarsi il più possibile a qualcosa di simile”

De Silvestri: “L’impegno è qualcosa che possiamo sicuramente promettere alla tifoseria. Inoltre la coesione del gruppo, con lo staff e con la tifoseria perché sono quelle cose che lo scorso anno hanno fatto la differenza”.

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