
Zerocinquantuno
·24 aprile 2025
Bologna in finale di Coppa Italia dopo 51 anni: Fabbian e Dallinga piegano 2-1 l’Empoli e completano l’opera. Per i rossoblù c’è anche la Supercoppa

In partnership with
Yahoo sportsZerocinquantuno
·24 aprile 2025
Cinquantuno anni. Tanto è passato dall’ultima volta in cui il Bologna ha disputato la finale di Coppa Italia: era il 1974, quasi una vita fa. Il 24 aprile 2025, in un Dall’Ara vestito a festa e riempito da 27 mila spettatori, i rossoblù hanno l’enorme chance di riscrivere la storia e avvicinarsi ancora di più al secondo trofeo nazionale, già messo in bacheca due volte. Per farlo bisogna completare l’opera, dopo il 3-0 conquistato ad inizio aprile in quel di Empoli, e Italiano non vuole correre rischi: dentro allora i leader Beukema, Lucumí, Freuler e Orsolini nel consueto 4-2-3-1, insieme a Ravaglia, De Silvestri, Lykogiannis, Moro, Fabbian, Cambiaghi e Dallinga. Sul versante opposto D’Aversa, in emergenza e alle prese con una delicata lotta salvezza, opta invece per un 4-4-2 pieno di virgulti e rincalzi con De Sciglio centrale difensivo accanto a Marianucci, Bacci e Kovalenko in mediana e un tandem offensivo formato da Solbakken e Konaté. A ridosso del match toccante minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco, poi la Curva Andrea Costa omaggia con uno striscione anche il grande ex presidente Giuseppe Gazzoni Frascara, scomparso proprio cinque anni fa. I padroni di casa iniziano forte e al 3′ De Silvestri sfiora il bersaglio di testa su corner di Moro. Il gol è già nell’aria e si materializza puntuale al 7′, quando Moro si defila sulla fascia destra e disegna un cross tagliato che Fabbian incorna alle spalle di Seghetti per l’1-0. Al 9′ il giovane portiere si esalta su una botta ravvicinata di Lykogiannis, poi al 12′ i toscani battono un colpo con una fuga di Solbakken chiusa da una rasoiata a fil di palo. Dall’altra parte azione simile di Dallinga, chiuso sul più bello da Marianucci al 14′, e sull’angolo conseguente Dallinga non riesce a spingere nel sacco una torre di Lucumí, favorendo l’intervento di Seghetti. Al 22′ lo stesso olandese recupera un possesso prezioso sulla trequarti e lo serve a Cambiaghi, che potrebbe a sua volta innescare Orsolini ma preferisce calciare, trovando il muro di Tosto. Si arriva quindi al 33′, minuto in cui l’Empoli ha un sussulto e trova il pareggio: numero di Sambia che lancia Solbakken, favorito da un’evitabile scivolata di Lucumí, potente diagonale in corsa del norvegese ben respinto da Ravaglia e lesto tap-in a porta sguarnita di Kovalenko. Il BFC, trafitto all’improvviso, riprende subito in mano la situazione ma non crea altri grattacapi agli azzurri, e così all’intervallo il risultato dice 1-1. Al rientro sul rettangolo verde Italiano preferisce cautelarsi e sostituisce lo stanco Lucumí e l’ammonito Orsolini con Erlic e Dominguez, mentre D’Aversa richiama in panchina Marianucci e Solbakken: ecco Goglichidze e Colombo. La prima occasione da rete della ripresa è per i felsinei e reca la firma di Cambiaghi, che di punta su assist in corsa di Dominguez alza troppo la mira. Al 13′ Fabbian scalda i guantoni di Seghetti con una staffilata dai venti metri, poi attorno al quarto d’ora Sambia interviene in modo scomposto sulla caviglia di Lykogiannis ma per l’arbitro Marcenaro è sufficiente il giallo. De Silvestri e compagni non si accontentano della qualificazione ormai acquisita ma vogliono regalare al proprio pubblico un’altra vittoria, e Dominguez non va distante dall’obiettivo: al 24′ salta Seghetti senza però tirare e l’azione sfuma, quindi al 28′ accarezza l’incrocio sfoderando un bolide dal limite. Ora in campo ci sono pure El Azzouzi, Pobega e soprattutto Pedrola, che con numeri d’alta scuola fa letteralmente ammattire la difesa empolese: al 36′ triplo dribbling e destro sporcato da una schiena toscana, e al 41′ altro slalom in area e tocco preciso per Moro, che vede la sua conclusione deviata in corner da Cacace. sembra che la palla non ne voglia sapere di entrare ancora, invece al 42′ Lykogiannis arriva sul fondo e pennella uno dei suoi traversoni al bacio che Dallinga, stavolta sì da bomber di razza, trasforma nel 2-1 tramite un colpo di testa chirurgico che prende in controtempo Seghetti. Terzo gol tra andata e ritorno per l’olandese, il sesto stagionale, e al Dall’Ara la gioia esplode in tutto il suo splendore: 51 anni dopo il Bologna torna in finale di Coppa Italia, con pieno merito e in grande stile, e nella prossima stagione disputerà anche la Supercoppa Italiana, cosa che non era mai accaduta. L’appuntamento è per il 14 maggio all’Olimpico di Roma contro il Milan, che ieri ha eliminato l’Inter, ed è davvero un privilegio essere qui a raccontare questi eventi e a provare emozioni del genere, onestamente inimmaginabili (o quasi) fino all’avvento di Joey Saputo, che scende dalla tribuna per un meritato bagno di folla sotto la curva. Curva che acclama i suoi beniamini e fotografa alla perfezione il magico momento rossoblù attraverso un messaggio carico d’amore: «Ancora un passo da fare, ma grazie ragazzi… perché ogni volta ci fate sognare». E allora continuiamo a sognare, tutti insieme: non fermiamoci mai, non fermiamoci più.
BOLOGNA-EMPOLI 2-1
BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; De Silvestri, Beukema, Lucumí (1′ st Erlic), Lykogiannis; Moro, Freuler (37′ st El Azzouzi); Orsolini (1′ st Dominguez), Fabbian (27′ st Pobega), Cambiaghi (27′ st Pedrola); Dallinga. A disp.: Bagnolini, Skorupski, Calabria, Miranda, Aebischer, Ferguson, Castro, Ndoye, Odgaard. All.: Italiano
EMPOLI (4-4-2): Seghetti; Ebuehi (17′ st Gyasi), De Sciglio, Marianucci (1′ st Goglichidze), Tosto; Sambia (17′ st Henderson), Bacci, Kovalenko (35′ st Campaniello), Cacace; Solbakken (1′ st Colombo), Konaté. A disp.: Brancolini, Silvestri, Moray, Asmussen, Baralla, Di Leva. All.: D’Aversa
Simone Minghinelli