Calcionews24
·30 aprile 2024
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·30 aprile 2024
Tomas Locatelli era in campo quando il Bologna nel 2002 affrontò il Fulham in Intertoto. É l’ultima volta che in città si è visto il calcio europeo. Oggi l’ex rossoblu parla al Corriere dello Sport delle prospettive della squadra di Thiago Motta.
LA NUOVA ATALANTA – «Sono estremamente felice, da dieci anni cerchiamo di fare il percorso dell’Atalanta. Arrivavamo sempre lì, sempre lì, sempre lì, e poi niente salto. Con una società così stabile, com’è possibile? Ecco, finalmente ci siamo riusciti».
DIVERTIMENTO – «Il calcio per un periodo non è che mi piacesse più di tanto, devo essere sincero. Adesso è diverso. Questo Bologna e i suoi protagonisti danno del tu al pallone. Per me il calcio è così: deve essere divertimento».
ZIRKZEE – «Quanto è bello vederlo? Dico una cosa: sembra che giochi all’oratorio. Mi spiego: ha la spensieratezza di uno che si diverte. É bellissimo. Cercavo di farlo anch’io all’epoca, mi divertivo e volevo divertire. Sono le cose che vedo in questo ragazzo».
THIAGO MOTTA – «L’ho incontrato sui campi da calcio, era già tosto. Ha dato un’identità di gioco diversa dal calcio attuale. Questa identità fa la differenza. Per dire: un difensore che va a centrocampo e gestisce la palla: quelle sono dinamiche preparate, sono costanti. È il gioco che ha fatto la differenza».
IL MISTER RESTERA’ – «Non lo sa nessuno. L’esempio che mi viene è quello di Xavi Alonso: ha vinto il campionato con il Leverkusen. Sembrava avesse già le valigie in mano… La speranza dei bolognesi è che Motta resti. Se dovessi decidere io: lo tengo subito. E penso sia la stessa idea di Saputo».
UN ALTRO ALLENATORE – «Non ci sono due allenatori uguali. Non è solo allenamento o gioco in campo, c’è anche la gestione: più vai in alto e più gestisci. Inzaghi all’Inter è bravo con quelli che non fa mai giocare. Fa in modo che tutti siano felici, e anche Motta lo fa».