
Zerocinquantuno
·11 marzo 2025
Bologna arbitro della corsa scudetto. Con la piacevole consapevolezza di non essere tanto distante

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·11 marzo 2025
E così il Bologna si scopre arbitro dello scudetto. Dal 6 al 20 aprile, in sole due settimane, i rossoblù sfideranno Napoli, Atalanta e Inter, diventando l’ago della bilancia nella corsa al primo posto. Con qualche occasione sprecata in meno (vedi la partita casalinga col Verona), la squadra di Italiano avrebbe persino potuto accarezzare l’idea di diventare il quarto incomodo delle tre in testa, ma per adesso ci si può ‘accontentare’ degli attuali 50 punti e della prospettiva, qualora si superasse l’Empoli, di giocare la prima finale di Coppa Italia da più di mezzo secolo. I rossoblù di oggi hanno ampiamente dimostrato di valere più della squadra di Motta dell’anno scorso. E la differenza principale sta proprio in panchina: un anno fa Thiago cominciava già a diventare reticente sul suo futuro, chiaro segno che altri progetti stavano cominciando a sobbollirgli in mente; ora, invece, per Italiano si prospetta già un prolungamento fino al 2027, che può fungere da sprone per chi di questo progetto vorrà ancora far parte. La società, nel frattempo, è stata brava a proteggere i suoi pezzi migliori: un anno fa di Zirkzee e Calafiori si cominciava già a parlare come predestinati all’uscita; oggi né Castro né Beukema né chiunque altro è ancora entrato nell’occhio ciclonico del calciomercato. Viceversa, si comincia già a parlare di riscatti (Pobega, Calabria) o di possibili avvicendamenti finalizzati a crescere ancora (via Dallinga in cambio di un centravanti più solido). Ma intanto pensiamo al presente: domenica battere la Lazio e assistere alla sconfitta della Juve a Firenze (due ipotesi non peregrine) spalancherebbe al BFC la possibilità di vivere una sosta al quarto posto, condizione di privilegio che collocherebbe gli scontri diretti di aprile in tutt’altra prospettiva. Un sogno ad occhi aperti? Per nulla. Questa non è stata la stagione degli exploit ma dei consolidamenti, della crescita graduale e razionale attorno alle idee elastiche di Italiano, allenatore carismatico ma non dogmatico, che si affida a rotazioni massicce e intuizioni spesso indovinate. Ora non resta che stargli vicino in questa corsa scudetto. Che non riguarda il Bologna, ma quasi.
Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)