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Francesco Porzio·10 novembre 2018

Boca-River, il "Superclasico": cinque storie sulla tremenda rivalità

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Boca Juniors e River Plate sono legate dal destino, da qualcosa che con il calcio c’entra davvero poco. Rappresentano l’anima dell’Argentina, un Paese che vive di contraddizioni sì, ma anche di tanto amore. La passione, per il calcio, per la musica. Che sia un tango di Astor Piazzolla o una partita di pallone cambia poco, c’è sentimento, c’è anima.

Se chiedete ad un argentino cosa sia per loro il calcio, vi risponderà: “Gli inglesi lo hanno inventato, noi lo abbiamo migliorato”. Quante storie, quanti personaggi, quanti aneddoti. Prendete Buenos Aires, la capitale. Ci sono rivalità incredibili, come quella tra Racing e Indipendente, che si spartiscono il quartiere nel vero senso della parola, avendo gli stadi a pochi metri di distanza. Ma poi c’è lei, la madre delle partite e delle rivalità: Boca Juniors-River Plate.


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Destino, dicevamo. Eh già, perchè il caso ha voluto che l’ultima Libertadores nel formato che la contraddistingue (quello con le due finali) si giocasse quest’anno, e che vedesse proprio Boca e River a contendersi il titolo più ambito del Sud America. Dall’anno prossimo sarà diverso, finale unica, come in Champions League. Nessun Superclasico alla Bombonera e al Monumental, finale secca in campo neutro.

Veniamo alla rivalità. Come possiamo raccontarla? Complicato, ma ci proviamo. Ecco cinque storie che possono aiutare a comprenderla di più.


GENOVESI CONTRO MILIONIARI

Xeneizes contro Milionarios. Genovesi contro milionari. All’inizio le due squadre si dividono il quartiere, la Boca. I genovesi sono quelli del Boca, che devono questo soprannome ai loro fondatori, emigrati di origine genovese. Mentre Milionarios sono quelli del River Plate, che invece prendono il loro nome dall’influenza degli inglesi a fine Ottocento nella città di Buenos Aires. Parecchio presenti, per dirla in maniera riduttiva. Il termine Milionarios si riferisce alla loro estrazione sociale, molto più ricca e benestante rispetto all’anima del tifo Boca.

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LA TRAGEDIA DELLA “PUERTA 12”

La più grande tragedia del calcio argentino. River Plate-Boca Juniors, si gioca al Monumental, lo stadio del River. È il 23 giugno 1968, fa molto freddo, in Argentina è pieno inverno. La partita sta per finire, così i tifosi del Boca decidono di iniziare a defluire verso l’esterno.

Ma qui accade qualcosa di tragico, la folla non scorre. Si crea un blocco, le persone non riescono più ad andare avanti, e la massa non si ferma, così si crea un ingorgo in cui perdono la vita 71 persone. Diverse furono le teorie successive, c’è chi accusa i tifosi del River di essere responsabili per non aver aperto la maledetta Puerta 12. Chi parla di tornelli non spostati, negligenza, per la giustizia però il verdetto è inquietante: nessun colpevole.

Un episodio che cambierà ancora una volta gli equilibri tra le tifoserie.


IL DRONE FANTASMA

Nel 2011 il River Plate retrocede, una macchia indelebile nella storia di questo storico club, che diventerà anche motivo di sfottò da parte dei tifosi del Boca Juniors. Così, nel 2015, in occasione della gara di ritorno di Copa Libertadores, accade di tutto.

Il secondo tempo deve iniziare. Ma c’è un ritardo, la partita viene sospesa per oltre un’ora, e non si capisce perchè all’inizio. Nel frattempo all’interno della Bombonera compare un drone, che traporta un fantasma con disegnata la lettera B, un chiaro riferimento alla retrocessione del River.


LO SPRAY DELLA BOMBONERA

Ma la gara (sì sempre la stessa) non riprende. I giocatori del River, si scopre, sono stati attaccati. Al rientro dagli spogliatoi, alcuni tifosi del Boca hanno aggredito i giocatori avversari con spray al peperoncino nel tunnel che porta al campo. La gara era così stata sospesa per le ustioni di primo grado subite da quattro giocatori del River.

Da molti questo è stato definito come il punto più basso della storia di questa rivalità, anche perchè il Boca poteva ancora tranquillamente rimontare il risultato di 1-0 subito all’andata. Vincerà il River a tavolino.


RIVER DECIME QUE SE SIENTE

Questa però non è solo una storia di violenza, ma anche di tanta passione per El Futbol. Ecco il celebre coro dei tifosi del Boca:

“River decime que se siente haber jugado el nacional te juro que aunque pasen los años nunca lo vamos a olvidar que te fuiste a la b quemaste el monumental esa mancha no se borra nunca mas che gallina sos cagon le pegaste a un jugador que cobardes los borrachos del tablón”

Due finali irripetibili, che sono già nella storia.