Inter News 24
·12 settembre 2024
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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Zvonimir Boban fa una panoramica delle big del campionato italiano e delle loro chance di vittoria dello scudetto e di andare avanti in Champions League: per l’ex rossonero la favorita è l’Inter.
FAVORITE IN CHAMPIONS – «In Champions League vedo favorite le solite due, Real Madrid e Manchester City. Se qualcuno sa gestire bene le stelle, quello è Ancelotti. Il miglior calcio al mondo è della Spagna, ma il City di Guardiola è sempre dominante. Da presidente di un top club chi sceglierei come allenatore? Per costruire Pep è unico, per gestire e non complicare meglio Carlo. Mbappé o Haaland? Mbappé, ma con una punta centrale e lui libero di girare dove vuole».
SULL’INTER – «Ha dimostrato di poter competere con tutti, le altre squadre italiane non le vedo a questo livello. E’ la favorita per lo Scudetto, è la più forte e completa. Frattesi non è una vera mezzala e penso troverà meno spazio di Zielinski, che è perfetto per il gioco di Inzaghi. Mkhitaryan sta facendo bene, ma è una seconda punta adattata a centrocampo. Lautaro è fortissimo, un giocatore vero. Non ce ne sono tanti cosi, ma deve ancora dimostrare le sue qualità ai più grandi livelli internazionali. Tradotto: dovrebbe essere decisivo nelle gare più importanti e diventare indispensabile per l’Argentina. Allora si potrà considerare come un vero fuoriclasse».
SULLA JUVE – «Thiago Motta mi piace tantissimo, quello realizzato col Bologna è stato un capolavoro. La Juve è già una squadra compatta e ordinata che cerca di giocare un bel calcio. Un altro discorso è la qualità e la classe dei giocatori a certi livelli, ma attenzione: sta nascendo una bella Juve con un grande allenatore. Koopmeiners non vale 60 milioni di euro. È un ottimo giocatore, ma non è un fuoriclasse che cambia la dimensione di una squadra, specialmente non una squadra come la Juventus».
SUL MILAN – «Purtroppo siamo ancora in tribunale, ma per me il Milan è sempre il Milan. Rispetto tanto il lavoro fatto da Fonseca allo Shakhtar, al Lilla e al suo inizio a Roma. È appena arrivato a Milano e bisogna dargli tempo, ma quello che mi preoccupa è che non abbia ancora la certezza che questa squadra può e deve giocare solamente con il 4-3-3. Così le mezzali possono dare equilibrio e aiuto agli esterni super offensivi come Leao e Pulisic. Reijnders non può giocare a due in mezzo, Loftus non è creativo per fare il dieci. Sono due mezzali, sono dei cursori e portatori di palla, non veri organizzatori di gioco. Fonseca è all’inizio, è intelligente e spero si possa correggere perché al di là dei risultati il problema è il gioco, che per ora non esiste».
THEO HERNANDEZ E LEAO – «Hanno sbagliato e poi hanno cambiato la gara. Spero si sistemi tutto, sono bravi ragazzi».
SU IBRAHIMOVIC – «Zlatan è un genio e lo ringrazierò a vita perché per amore del Milan accettò di tornare cambiando la storia recente rossonera e di tutti noi. Detto ciò, ora non ho capito cosa fa, quali sono le sue responsabilità e le sue competenze per poterlo giudicare. Spero le abbia capite lui, perché alla fine, sarà lui quello giudicato, mica Moncada. Resta il fatto che la squadra dello Scudetto e della semifinale della Champions è stata imprudentemente smantellata, su quelle basi si poteva costruire tanto. Per me è stato un errore madornale».
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