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·1 luglio 2025
Blocco mercato Lazio, fonti smentiscono Gravina: "Ricostruzione fuorviante"

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·1 luglio 2025
La tensione tra la FIGC e la Lazio continua a crescere dopo lo stop imposto al mercato estivo del club biancoceleste. Secondo fonti vicine agli organi di controllo indipendenti, le recenti dichiarazioni del presidente federale Gabriele Gravina sarebbero “incomplete e fuorvianti”, in quanto non tiene conto di passaggi fondamentali legati ai cambiamenti normativi avvenuti tra dicembre 2023 e maggio 2025.
A sostenerlo sono alcune fonti confidenziali vicine agli organi di controllo indipendenti che hanno rivelato in esclusiva all'Adnkronos di contestano la versione ufficiale, sottolineando che non è corretto affermare che "le regole siano chiare da due anni", dal momento che il percorso normativo seguito è stato tutt’altro che lineare e privo di ambiguità.
A dicembre 2023 - viene sottolineato - è stato introdotto il comma 4-bis dell'articolo 90 delle Noif, relativo al controllo dei parametri economico-finanziari, concepito originariamente per i nuovi strumenti di gestione delle crisi, quindi rivolto a situazioni eccezionali e problematiche, e non applicabile alla gestione ordinaria di club sani e correttamente gestiti. Si tratta di una normativa approvata durante la stagione e applicata con effetto retroattivo, che considera solo marginalmente la patrimonializzazione delle società, violando così i principi di certezza del diritto e di legittimo affidamento. A marzo 2024, la Figc ha comunicato l’intenzione di recepire il modello Uefa, in risposta alla richiesta della Lega Serie A di adottare un sistema più moderno, trasparente e sostenibile. Tuttavia, la sua attuazione è stata rimandata, nonostante l’esplicita richiesta di renderlo operativo già dal mercato estivo 2024. A dicembre 2024, è stato deciso che, a partire dalla stagione 2025/2026, l’unico parametro vincolante sarebbe stato l’indicatore del 'costo del lavoro allargato', in linea con le linee guida Uefa. Ancora una volta, la Lega Serie A aveva richiesto un’applicazione anticipata per la finestra estiva, ma la Figc ha scelto di posticiparla. Infine, a maggio 2025, la Figc ha ufficializzato l’adozione del nuovo sistema da gennaio 2026, mantenendo però in vigore il vecchio sistema per la sola sessione estiva 2025, applicando un indicatore di liquidità pari a 0,8, un valore mai utilizzato finora, frutto di un incremento automatico annuale deciso nel 2022 (senza tenere conto del cambiamento normativo e dell’allineamento al sistema Uefa). Questa scelta ha creato un evidente squilibrio, penalizzando proprio quelle società, come la Lazio, che avevano programmato la loro gestione in modo virtuoso e coerente.
La Lazio ha sempre seguito le normative vigenti, adottando un modello gestionale sostenibile, solido e focalizzato sulla competitività sportiva. Per una società sana, il mercato rappresenta uno strumento essenziale per riorganizzare i costi senza compromettere le prestazioni sul campo. Al contrario, in presenza di crisi finanziarie, il mercato deve necessariamente essere subordinato al ritorno a una situazione di stabilità. Confondere queste due situazioni significa penalizzare la correttezza gestionale e favorire comportamenti distorti. Chi oggi sottolinea la rigidità delle norme - affermano le fonti - dimentica di aver contribuito a creare un quadro normativo incerto, contraddittorio e applicato con criteri discrezionali, in evidente contrasto con i principi Uefa e con l’equità sportiva. Un sistema che ha incentivato pratiche basate su debiti a lungo termine e fuori controllo, senza considerare la solidità patrimoniale delle società, un debito che, se non contenuto, potrebbe diventare un peso insostenibile per il futuro del calcio italiano.