Biasin avverte l’Inter: «Ok la plusvalenza Calhanoglu, ma attenzione che…» | OneFootball

Biasin avverte l’Inter: «Ok la plusvalenza Calhanoglu, ma attenzione che…». L’analisi del noto giornalista di fede nerazzurra

Il dibattito sul futuro di Hakan Çalhanoğlu all’Inter è acceso da un’analisi puntuale del giornalista Fabrizio Biasin. Con un tweet, ha messo in evidenza il delicato dilemma che la dirigenza nerazzurra sta affrontando: cogliere l’opportunità finanziaria di una cessione o preservare l’equilibrio tecnico della squadra, che è stato la base dei recenti successi.

L’analisi di Biasin: «L’ultimo anno per monetizzare»

Il punto di partenza dell’analisi di Biasin è puramente strategico e temporale. «È l’ultimo anno in cui l’Inter può monetizzare con Calhanoglu», scrive il giornalista. Con i suoi 31 anni, questa sessione di mercato rappresenta l’ultima vera occasione per ottenere una plusvalenza significativa dalla sua cessione, con il Galatasaray che bussa alla porta. L’Inter ascolta, consapevole del valore del proprio asset, ma il solo aspetto economico, avverte Biasin, non può essere l’unico metro di giudizio.

Il Rischio: «Plusvalenza che si brucia sul campo»

Biasin, infatti, aggiunge una condizione fondamentale e non negoziabile: la cessione ha senso solo «a patto di trovare un’alternativa all’altezza in un ruolo cruciale» Il rischio, altrimenti, è quello di compiere un errore strategico: «fai sì plusvalenza, ma la bruci sul campo». Questo significa che l’Inter cederà il turco solo se avrà la certezza di poter arrivare a un sostituto di livello, come potrebbero essere i costosi Ederson o Hjulmand, per non indebolire il cuore del gioco della squadra.

I risultati sportivi prima di tutto

Infine, Biasin ricorda un principio fondamentale della gestione nerazzurra degli ultimi anni, un monito per il club: «Il grano in questi anni è arrivato soprattutto grazie ai risultati, mai dimenticarlo». Sacrificare un giocatore chiave per un guadagno immediato potrebbe compromettere le performance future in campionato e in Europa e, di conseguenza, i ricchi premi delle competizioni. Una mossa da ponderare con estrema attenzione, perché l’equilibrio tra bilancio e campo è la vera chiave del successo.