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·30 aprile 2024
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Rafa Benitez in Italia ha seduto sulle panchine di Napoli e Inter, le due squadre che in questa stagione si sono passate lo scudetto: dal petto dei partenopei a quello dei nerazzurri. Lo spagnolo, in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, ha parlato dei suoi due ex club e del calcio italiano a 360°. Di seguito le sue parole.
STAGIONE NEGATIVA DEL NAPOLI – «A un certo punto servono spessore ed esperienza. Ecco, gli infortuni dei giocatori chiave diventano troppo condizionanti se la qualità media della rosa non è così elevata. Inoltre, sostituire Spalletti sarebbe stato complesso per chiunque, per risultati ed empatia».
NON E’ PARTITO IL CICLO – «Il punto è che se ogni risultato negativo è paragonato allo scorso anno, i calciatori perdono fiducia e si innesca un circolo vizioso. Nel pari con la Roma si è visto un buon spirito di gruppo e tanta sfortuna».
FUTURO ALLENATORE – «Ne occorre uno molto bravo, non necessariamente giovane. Resto sempre dell’idea che ogni tecnico debba essere in grado di pensare il proprio sistema in base alla squadra. Si parte da un’idea e si modella sui giocatori. Non è una questione di 4-3-3 o 3-5-2: i tifosi vogliono vedere intensità, competitività, attaccamento. Sapersi adattare all’avversario va bene, saper imporre il proprio calcio è molto meglio».
LOPETEGUI – «Non conosco così a fondo le dinamiche del club e i criteri che stanno guidando la scelta, ma posso garantire per Julen: è un ottimo allenatore. Non sarà facile ereditare la panchina di Pioli perché ha portato un titolo. Subentrare a chi ha vinto è ancor più impegnativo».
POCHI TECNICI SPAGNOLI IN SERIE A – «La Serie A è molto equilibrata ed è più tattica della Liga. Quindi per avere successo in Italia bisogna sentirsi molto preparati sotto questo aspetto, a cui poi bisogna aggiungere l’adattamento a tempi, cultura e lingua e il fatto che la preparazione generale degli allenatori italiani sia di rilievo».
INTER – «Credo che abbia messo d’accordo tutti: è la più forte in Serie A. Ha assolutamente meritato lo scudetto ed è sempre una grande impresa, anche se sei la squadra migliore. Anzi, in quel caso ancor di più perché devi riuscirci. Faccio i complimenti ai nerazzurri».
COSA LE SERVE PER RAGGIUNGERE CITY E REAL – «C’è ancora margine ma non così tanto. L’Inter può affrontare qualsiasi avversario. Oggi City e Real hanno accumulato una certa esperienza ed è questo, a mio avviso, che fa la differenza quando si compete a livelli così alti. Ma la squadra di Inzaghi può raggiungerli».
ATALANTA E ROMA – «I bergamaschi mi hanno impressionato contro il Liverpool, mi piace come Gasperini li allena e hanno concrete possibilità di vincere il torneo. D’altro canto anche De Rossi sta facendo un lavoro grandioso, la sua Roma gioca bene, sarà interessante ilduello col Bayer Leverkusen che è ancora imbattuto. Potremmo vederle in finale».
GAP CON LE BIG EUROPEE – «Esclusa l’Inter, per le altre formazioni servirà più tempo per accorciare le distanze nei confronti dell’élite continentale. Personalmente, ritengo che ilcalcio italiano si sta dirigendo verso una nuova epoca d’oro, il potenziale è in crescita».
EUROPEI – «Spalletti punta al successo. Con un c.t. che sappia trasmettere questo dna e una rosa di spessore, la inserisco tra le favorite della competizione insieme a Inghilterra, Germania, Portogallo e Spagna».
PROGETTI FUTURI – «La parola “progetto” è sempre più rara nel calcio di oggi, ma inquesti periodi di transizione l’unica cosa che si può fare è attendere la chiamata giusta e intanto aggiornarsi, analizzare le squadre, studiare. Ho osservato il Bologna, il Bayer Leverkusen e la Real Sociedad, stili interessanti e differenti».