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·10 settembre 2024
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In Israele-Italia Bastoni ha fatto un passo avanti in termini di leadership. Il suo rapporto con l’azzurro lo ha sempre visto subordinato ad altri difensori. Questa volta ha dimostrato di essere lui il perno del reparto.
CRESCITA IN NAZIONALE – In Israele-Italia Spalletti si è trovato per la prima volta dagli Europei nella condizione di dover rinunciare a un suo titolare assoluto della difesa. Vale a dire Calafiori, la grande rivelazione della scorsa stagione di Serie A e la sensazione assoluta dell’Italia a Euro 2024. Con lui assente per infortunio, il ct ha varato una linea sperimentale. Con un solo punto fisso: Alessandro Bastoni. E il giocatore dell’Inter ha mostrato di aver fatto passi avanti in termini di leadership.
OCCASIONE SFRUTTATA – L’esperienza azzurra di Bastoni infatti è stata sempre in attesa. Prima per una questione di gerarchie con Chiellini e Acerbi, oggi in subordine a Calafiori. La necessità di far giocare l’ex Bologna, troppo abile nel ruolo di braccetto con la sua influenza nel gioco, ha costretto il mancino dell’Inter a spostarsi come centrale. Ad adattarsi e imparare a gestire un ruolo diverso da quello cui è abituato. Nella sfida con Israele però Bastoni ha mostrato che l’attesa è finita. Ed è lui a candidarsi come leader del reparto.
REGIA E DIFESA – Con Israele l’italiano è partito titolare e ha giocato 90 minuti in una linea inedita con Gatti e Buongiorno. Non per questo ha perso i riferimenti. E anzi è stato il primo a mostrare la via. Specialmente in termini di costruzione del gioco, ma non solo. Questa è la mappa dei suoi tocchi presa da Whoscored:
Bastoni, orfano del maestro Calafiori, ha fatto un passo in avanti e ha preso in mano l’impostazione della squadra. Come lo abbiamo visto fare più volte in maglia Inter. Prendendo il campo fino a diventare quasi un centrocampista. I suoi 108 tocchi sono di gran lunga il dato più elevato della partita. I passaggi tentati sono 94, realizzati al 95%. Con anche 8 lanci lunghi tentati e 7 realizzati. Al suo attivo un passaggio chiave, per una grande occasione creata. Non per questo però ha perso di vista il suo ruolo di difensore. Risultando al top anche nei dati più puramente legati al ruolo: 4 duelli a terra di cui 3 vinti, 7 aerei di cui 5 vinti, un fallo subito, 2 contrasti, un intercetto, 2 spazzate. Una prova totale, da leader del reparto. Da giocatore in grado di portare avanti un’idea di gioco a prescindere dai compagni. Una prova che riscrive le gerarchie fatte di sensazioni del momento. Che non avrà la pubblicità che si riserva ad altri, che non vedrà la nascita di video o meme contenenti la parola “aura”. Che premia il lavoro silenzioso di un giocatore in costante crescita. E segna un importante passo avanti per il ragazzo anche in maglia Italia.