Calcio In Pillole
·17 febbraio 2022
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Sebastiano Esposito, il giovane attaccante del Basilea in prestito dall’Inter è stato intercettato dai taccuini di Calciomercato.it. Per il classe 2002 in stagione diversi infortuni che ne hanno limitato la presenza nel campionato svizzero, nonostante il buon avvio dei primi mesi con 4 gol e 1 assist nelle prime cinque giornate. L’attaccante ha anche dovuto scontare una squalifica di due giornate per un cartellino rosso rimediato nella gara con il Grasshoppers.
Sebastiano Esposito è un calciatore talentuoso della Nazionale Under-19, e ancora di proprietà dell’Inter. Nella lunga intervista concessa, il diciannovenne di Castellammare di Stabia affronta numerosi temi e rende chiaro quanto la sua personalità sia matura a dispetto della sua giovane età.
Il punto sulla situazione fisica e sull’esperienza svizzera. “Non sono ancora al cento per cento visto che ho saltato le prime due in campionato del nuovo anno. Sto lavorando al meglio per avere meno acciacchi fisici possibili. L’esperienza sul campo qui al Basilea è stata molto positiva. Ci sono i numeri a dimostrarlo: in 10 partite ho segnato 4 gol. Credo di aver fatto bene”.
L’episodio di Qarabag e l’espulsione col Grasshoppers. “Ho chiesto scusa per quello che è capitato, ma il tutto è stato montato e rimontato in maniera del tutto errata. La cosa è sta fatta diventare più grande di quello che era da due-tre giornali (il riferimento è a Qarabag, ndr). Avendo abbastanza popolarità, due-tre giornali locali mi sono venuti addosso. Non è vero che non sono voluto entrare in campo, il mio ingresso non era proprio previsto. La verità è che mancavano cinque minuti alla fine e mi è partita la vena. Per quanto riguarda l’espulsione, ho sicuramente sbagliato ma allo stesso tempo dico che di episodi simili (testa a testa con un avversario, ndr), per esempio in Serie A, ce ne sono mille. Uno simile è accaduto in Espanyol-Barcellona (domenica scorsa, rossi estratti a Pique e Melamed, ndr), solo che nel mio sono stato il solo a pagarne le conseguenze. Penso che qualsiasi essere umano possa reagire, partendo sempre dal presupposto che so di aver commesso una ingenuità”.
Le differenze tra il calcio italiano e quello elvetico. “Parto nel dire che, a mio avviso, la Serie A è seconda solo all’Inghilterra in quanto a bellezza e difficoltà del campionato. Forse perché ci ho giocato, ma la Serie A è la mia preferita. Sicuramente rispetto alla Svizzera ci sono giocatori e allenatori più forti, staff più importanti. In generale è tutto maggiormente sviluppato, anche se il calcio qui sta crescendo. Negli ultimi anni sono stati fatti vari step in avanti, il Basilea è una squadra vista in ogni parte, come dimostrato dal mercato di gennaio: Cabral è stato preso dalla Fiorentina, Zhegrova dal Lille e Comert dal Valencia. La Super League poi è molto difficile, le squadre si incontrano quattro volte in una stagione e così chi ti affronta sa tutto di te. Le difficoltà sono per noi attaccanti ma anche per i difensori”.
Restare al Basilea o tornare nell’Inter? “Difficile rispondere perché ho poca voce in capitolo su questo argomento. Vediamo se il Basilea deciderà di riscattarmi, nel caso se l’Inter eserciterebbe poi il riscatto. Con la società nerazzurra sono sempre in contatto, però per adesso penso a fare il massimo qui per cercare di aiutare la squadra a vincere campionato e Conference. Se si vince si va in Champions e quindi potrei rimanere, ma a questo ci pensiamo dopo col mio agente Pastorello e con i club”.
Inter-Liverpool di ieri sera. “Purtroppo siamo stati sfortunati. Se Calhanoglu avesse fatto gol al quarto d’ora anziché prendere la traversa, per il Liverpool sarebbe stata dura riprenderla. Difendendosi bene e in contropiede, l’Inter avrebbe potuto far male, soprattutto sulle fasce con Perisic e Dumfries”.
L’Inter è da Scudetto? “Se riescono a riprendere il cammino di prima, sì. Adesso ha tre-quattro partite – Sassuolo, Genoa, Salernitana, Torino e Fiorentina. Esposito sa il calendario dell’Inter a memoria, ndr – prima della Juventus dove può fare bottino pieno. Se riuscisse a fare 10-13 punti, allora lo Scudetto sarebbe ancora suo. Poi con la Juventus vinciamo sicuro (ride, ndr)…”.
Su Lukaku ex compagno di squadra. “Che aveva deciso di andare via dall’Inter l’ho saputo tempo prima. Quando me l’ha detto non ho voluto crederci, Romelu è stato il giocatore più forte col quale ho giocato. Mi è dispiaciuto, ma ognuno è libero di scegliere la propria strada”.