Baroni: "Avversario di caratura elevatissima, vogliamo ben figurare davanti ai nostri tifosi" / VIDEO | OneFootball

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·25 maggio 2024

Baroni: "Avversario di caratura elevatissima, vogliamo ben figurare davanti ai nostri tifosi" / VIDEO

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Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Marco Baroni, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Inter, match valido per la 38a giornata della Serie A TIM 2023/24, e in programma domani, domenica 26 maggio, alle ore 20.45, allo stadio 'Bentegodi'.

Mister, giocando a mente sgombra per la salvezza acquisita, c'è la voglia di 'vendicare' quanto successo all'andata? "Noi vogliamo fare una bella partita, perché l'avversario è di una caratura elevatissima, è una tra le migliori quattro, cinque squadre d'Europa. Vogliamo ben figurare davanti a un avversario così e davanti al nostro pubblico. Sappiamo le difficoltà della gara, ma come dimostrato in questo campionato, le difficoltà non ci hanno mai spaventato, anzi, ci hanno sempre dato grandi stimoli. Anche se la squadra mentalmente ha speso tantissimo e la settimana non è stata semplice da gestire, ho cercato di rimettere tutti in carreggiata. Sono comunque convinto che i ragazzi che andranno in campo domani daranno tutto".


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Come te lo immagini il tuo Verona la prossima stagione? "È presto per fare queste valutazioni. Io ora sono ancora concentrato nel giocare bene questa partita, perché c'è un avversario che può farti fare brutta figura e io questo non voglio che succeda. Giochiamo davanti al nostro pubblico e anche se ci sarà un bel clima di festa, non voglio che ciò distolga l'attenzione perché come dico sempre ai miei giocatori, ogni gara per noi è un momento di 'festa', si lavora, si fatica, si spendono energie fisiche e mentali per affrontare ogni partita. Quella è la vera 'festa' e quello che cerco di trasferire alla squadra è il senso di felicità e di gioia uniti a quelli che sono i nostri principi base, ovvero andare forte, aggressività, compattezza e determinazione".

Lei ha ancora un contratto in essere, cosa chiede alla società per proseguire insieme questo percorso? "Non è un fatto di richieste, si tratta solo di valutazioni che faremo nei tempi opportuni. Io voglio solo pensare alla partita di domani. Abbiamo ancora un allenamento di preparazione a questa partita e poi ci sarà modo e tempo di capire quali saranno i piani della società e se all'interno di questi piani ci sarà anche la considerazione dell'allenatore".

Tornando alla partita, ci sarà un turnover o sarà un Verona schierabile al 100%? "Questa è stata una settimana piuttosto complicata perché ci sono state delle defezioni oltre alle squalifica, ma chi andrà in campo lo farà perché se lo è meritato per quanto fatto durante tutta la stagione. Ci tengo anche a sottolineare che nel corso del campionato, abbiamo fatto giocare 33 giocatori di 16 diverse nazionalità, ma ognuno di questi ragazzi sono stati al centro del progetto fin da subito, li abbiamo fatti sentire tutti dentro il progetto. Quindi chi andrà in campo domani lo farà perché ha ricevuto la credibilità del gruppo, se l'è conquistata e meritata. In una squadra non servono solo undici giocatori, non sono sufficienti, anche per allenarsi bene devono andare tutti al massimo. Chi giocherà è perché lo ha meritato".

Mister, per questa salvezza ha promesso qualcosa ai ragazzi? "Siamo stati insieme in settimana, abbiamo fatto un pranzo con l'aiuto di un amico del Verona, Juanito. Quando si porta avanti una stagione così lunga e così complicata, è chiaro che c'è una sorta di distensione alla fine. Io ho fatto di tutto, e spero di averlo fatto bene, perché la squadra chiuda con una partita degna dell'avversario che andiamo a incontrare".

Dopo il fischio finale di Salerno, qual è il messaggio più bello che ha ricevuto e se c'è qualcosa, invece, che nel corso dell'anno le ha dato particolarmente fastidio? "La mia visione è sempre all'interno della squadra, non mi faccio toccare da ciò che non posso gestire e da ciò che non posso condizionare con quello che io faccio. Dopo la partita ho fatto dei ringraziamenti e ancora adesso continuo a pensare che abbiamo fatto un grandissimo lavoro, i calciatori sono sempre i principali protagonisti, quindi mi sembrava doveroso il ringraziamento principale a loro".

Come commenta la convocazione di Folorunsho? "Michael è un ragazzo che ha dato tanto, si è speso e che è stato aiutato dai compagni. è cresciuto molto e deve lavorare ancora molto. Questo è sicuramente un premio non solo per lui, ma anche per tutta la squadra che lo ha aiutato".

C'è un giocatore o più di uno, che da subito lo ha particolarmente sorpreso? "Tutti sono cresciuti, soprattutto nella fiducia che abbiamo riposto in loro, nella convinzione che gli abbiamo dato e nella capacità di non mollare mai e di continuare a credere. Una parola la spendo per Noslin, per come ha impattato in maniera devastante già dal primo allenamento. È un giocatore che non ha retaggi, può giocare ovunque e ci ha colpito subito la sua adattabilità in campo, è un ragazzo che può e deve crescere ancora tanto. Un'altra bella sfida è stata quella di Serdar, che ha avuto delle difficoltà all'inizio ma poi è cresciuto in maniera esponenziale e adesso è un giocatore importante".

Gasperini ha fatto i complimenti al Verona e quindi anche a lei. Cosa si sente di dire all'allenatore dell'Atalanta? "Quello che ha fatto l'Atalanta è qualcosa di straordinario, che però non mi ha stupito. A Bergamo Gasperini mi ha detto che gli avevo fatto troppi complimenti, ma li ho fatti perché lo penso veramente. Lui è un allenatore che ha spessore, ha idee, ogni anno loro crescono e migliorano. Quando ho detto che lo consideravo uno dei più bravi in Europa, alla fine non sbagliavo. C'è tanto lavoro nella sua Atalanta. Mi fanno molto piacere le parole che ha detto su di noi perché le condivido, spesso ci dimentichiamo che il nostro lavoro è condizionato da un pallone e per questo alla squadra ho sempre parlato che ogni pallone giocato può fare la differenza. Noi su ogni pallone ce la siamo giocata".

Nella sua carriera da giocatore prima e allenatore poi ha avuto tante soddisfazioni. Questa stagione, in quale posizione la mette? "Quella di quest'anno è stata un'esperienza bellissima e sono contento di averla vissuta. Io e il mio staff ci siamo fatti trovare pronti, perché un'annata del genere ti arricchisce in maniera impagabile. Le esperienze passate ci hanno aiutato tanto in questo senso, così come la nostra voglia e il nostro metterci in discussione. Io adesso sto già guardando avanti, perché questo è un lavoro che mi appassiona e non penso nemmeno per un secondo a fermarmi. I festeggiamenti durano poco, sono bellissimi, però poi devi già pensare a lavorare e a rimetterti in discussione".

Mister, i 37 punti conquistati fino a oggi non sono frutto della casualità, ma del lavoro e del sacrificio. è l'aspetto che la rende più orgoglioso? "Assolutamente si. La bellezza di questi punti conquistati è che ci sono anche da ricordare i rigori sbagliati, le partite dove ci è scappato il risultato alla fine come a Torino con la Juve, a Milano con l'Inter o l'ultima partita in casa contro il Torino. Abbiamo sempre avuto la capacità di non mollare, di crederci sempre, di rimanere in piedi e ripartire dalle partite che non sono andate bene. Sono 37 punti bellissimi e sudati. Naturalmente spero che ce ne saranno anche altri...".

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