Bari, l’ex Marino: “Se avessi saputo prima del clima, avrei rinunciato. Sembrava una squadra retrocessa, calciatori depressi” | OneFootball

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·27 novembre 2024

Bari, l’ex Marino: “Se avessi saputo prima del clima, avrei rinunciato. Sembrava una squadra retrocessa, calciatori depressi”

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L’ex allenatore del Bari Pasquale Marino è intervenuto ai microfoni di Borderline24.com per commentare la sua esperienza nel club.

Ecco le sue parole:


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“Sicuramente pronto per tornare in pista. Quella dello scorso anno fu una battuta perché, vincere il campionato di Serie B a Bari, sarebbe stato il massimo. Ho tanta voglia di rimettermi in gioco. Aspetto situazioni che mi possano far divertire. Le richieste che ho avuto sino a questo momento non mi hanno soddisfatto. Non voglio fare salti nel buio, ma fare solo l’allenatore.

L’impatto a Bari fu positivo perché raccogliemmo 8 punti in 4 partite. Quando sono stato esonerato, la squadra era a 5 lunghezze dalla zona playoff e con un vantaggio di 5 punti dalla zona playout. Poi la salvezza si è raggiunta all’ultimo respiro contro la Ternana. Traete voi le conclusioni. Viste le tante problematiche e i vari infortuni, non si è fatto male: penso agli infortuni di Diaw o alle condizioni non ottimali di Puscas.

Devo dire la verità. Non pensavo di trovare un clima di contestazione anche contro la dirigenza tecnica e il Ds Polito. Credevo che i malumori della piazza fossero solo nei confronti della società. Ma già nella conferenza stampa di presentazione, compresi come la situazione fosse diversa da quella che mi aspettavo. Si contestava Polito e quindi le sue scelte, sottoscritto compreso.

Se avessi saputo prima del clima che c’era, probabilmente avrei rinunciato, anche per non mettere ancora più in difficoltà Polito. Non mi era mai successo di ricevere un’accoglienza simile: in genere si attendono prima i risultati. Il ds biancorosso non mi ha preso dalla strada, il mio curriculum parla chiaro. Ma già dalle domande che mi vennero poste in conferenza stampa compresi che c’era una brutta aria.

Nella mia carriera di tecnico, mi è capitato di allenare squadre retrocesse dalla Serie A. Ebbene, il Bari dello scorso anno, era nelle stesse condizioni di una squadra retrocessa, perché la finale persa contro il Cagliari pesava ancora sull’umore dei ragazzi. C’era una clima di depressione che pesava sulla testa dei calciatori. Poi, se non arrivano neanche i risultati, tutto si complica e anche l’ambiente si surriscalda. C’erano critiche per qualsiasi cosa, non andava bene nulla. Ma non solo nella mia gestione, sia chiaro. Se poi aggiungiamo i vari infortuni come quelli di Menez, Diaw o Maiello, tutto diventa molto difficile.

Non ho mai avuto screzi con nessuno e non ho visto calciatori remare contro di me. Ho avuto un rapporto sereno con il gruppo squadra. I problemi erano altri. Ottimo rapporto con De Laurentiis, era molto presente. Quando giocavamo in casa cenava con noi e aveva un rapporto positivo con tutti. E’ un presidente abbastanza umile e che rispetta il lavoro dei suoi dipendenti: dai segretari all’addetto stampa, sino ai magazzinieri. Ci sentivamo spesso per telefono perché voleva essere sempre aggiornato sulla squadra. Credo che voglia bene al Bari e arrivare nella massima serie, sempre tenendo d’occhio i bilanci.

Se il Bari verrà promosso in Serie A dovranno vendere. Poi, un conto è cedere la società nella massima serie, altra cosa è farlo in quella cadetta. Non hanno intenzione di vivacchiare: ho avvertito la voglia di andare in Serie A. Altrimenti non sarebbero arrivati a pochi secondi dalla promozione due stagioni fa. Quella di Longo è una squadra che ha le idee chiare: sono ben organizzati e hanno raccolto meno di quanto meritassero. Poi c’è un clima diverso rispetto allo scorso anno: si contesta solo la società e non la dirigenza. Ma ci tengo a precisare che il sostegno verso la squadra non è mai mancato.

Qualche calo di tensione può capitare: magari si pensa d’aver messo la partita in ghiaccio, poi un episodio la riapre e arriva un po’ di ansia. Si deve lavorare sulla testa dei calciatori, ma questo Bari ha la sua identità ed è questo l’aspetto più importante. Sibilli è nel pieno della maturità calcistica. Lo scorso anno, nelle situazioni più difficili, ci ha messo tanto del suo. E’ un calciatore molto fantasioso e anche in questo campionato lo sta dimostrando. Senza dimenticarci l’infortunio ad inizio stagione. Ne vorrei tanti in squadra di calciatori forti e tecnici come Sibilli.

Sono contento per Maiello. Lo scorso anno, appena arrivai, si infortunò nella gara contro il Modena. Per recuperare dall’infortunio aveva bisogno di giocare con continuità. Adesso è tornato e potrà dare una grande mano al Bari.”

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