Bari-Cesena, l’analisi: la gabbia per Shpendi, la mossa tattica che ha portato al gol e le chiavi della ripresa | OneFootball

Bari-Cesena, l’analisi: la gabbia per Shpendi, la mossa tattica che ha portato al gol e le chiavi della ripresa | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: PianetaBari

PianetaBari

·9 dicembre 2024

Bari-Cesena, l’analisi: la gabbia per Shpendi, la mossa tattica che ha portato al gol e le chiavi della ripresa

Immagine dell'articolo:Bari-Cesena, l’analisi: la gabbia per Shpendi, la mossa tattica che ha portato al gol e le chiavi della ripresa

Il Bari di Moreno Longo ha battuto per una rete a zero il Cesena di Michele Mignani grazie al gol segnato nel primo tempo da Mehdi Dorval (clicca qui per leggere le pagelle BRUTTE). Per i biancorossi è stato un successo importantissimo, perché ha permesso di dare una buona continuità al recente filotto positivo e di agganciare il quarto posto in classifica, ma anche per gli importanti segnali di crescita nella gestione della gara mostrati dai galletti.

Longo e Mignani hanno preparato molto bene la sfida. Il Cesena, per le qualità in fase di costruzione e per il modo in cui è riuscito a limitare il Bari, è stata sicuramente una delle migliori squadre viste al San Nicola. D’altro canto i pugliesi hanno mostrato una grande solidità mentale, hanno trovato le giuste chiavi nei momenti corretti della partita e avuto anche la capacità di sfruttare l’episodio per indirizzare una gara equilibrata, cosa non sempre avvenuta in questo campionato.


OneFootball Video


Per riavvolgere il nastro di ciò che è stato Bari-Cesena, torna Il Bari a Scacchi, la nostra rubrica di analisi successiva ad ogni gara dei biancorossi. Capiremo come Longo ha imbrigliato Mignani e il suo bomber Shpendi, l’azione del gol di Dorval e la prova “sporca” della ripresa.

Immagine dell'articolo:Bari-Cesena, l’analisi: la gabbia per Shpendi, la mossa tattica che ha portato al gol e le chiavi della ripresa

Copyright: SSC Bari

L’analisi di Bari-Cesena

Le mosse dei primi minuti e la gabbia per Shpendi

La prima considerazione da fare sulla partita è che si sono affrontate due squadre di alto livello, entrambe con idee di gioco chiare e movimenti ben consolidati. Questo equilibrio ha reso il match spesso bloccato, fin dai primi minuti. La formazione biancorossa ha cercato di impostare il gioco con il consueto approccio 3+2 basato su tre difensori e due centrocampisti (pur con una buona mobilità, visto che in alcuni casi era Benali ad arretrare per permettere a Pucino di sganciarsi in avanti), ma la squadra di Mignani è stata abile a chiudere gli spazi e a interrompere le linee di passaggio, costringendo il Bari a forzare le verticalizzazioni, con conseguenti errori di precisione.

Immagine dell'articolo:Bari-Cesena, l’analisi: la gabbia per Shpendi, la mossa tattica che ha portato al gol e le chiavi della ripresa

In questa immagine di vede il buon pressing del Cesena nei primi minuti. Michele Mignani ha lasciato al Bari poche linee di passaggio e costretto i biancorossi a ricorrere spesso al lancio lungo, per forza di cose meno preciso. Tante volte, in questo modo, i galletti hanno perso palla.

Allo stesso tempo, la grande qualità del centrocampo ospite ha creato non pochi problemi ai biancorossi. La mobilità dei trequartisti e la presenza dei due mediani in aree pericolose hanno spesso costretto Maita e Benali ad abbassare il proprio raggio d’azione per concentrarsi sulla fase difensiva. In particolare, Berti si è rivelato una vera spina nel fianco per i galletti: il giovane talento dei romagnoli si è infatti mosso costantemente per tutto il campo. Per evitare che Obaretin fosse costretto a lasciare la propria posizione per seguirlo, è stato principalmente Benali (anche se a volte ci ha pensato anche Maita) a occuparsi della sua marcatura.

In questo modo il Bari ha scelto lasciare un uomo in più libero in fase di costruzione, ma in compenso ne ha guadagnato in termini di copertura nella sua trequarti. Come si vede nella seguente immagine, inoltre, questo ha permesso ad Obaretin di non essere impegnato con le marcature avversarie, consentendogli di aiutare Mantovani nel raddoppio su Shpendi. In questo modo, anche in virtù dell’ottima prova dei due difensori (parlando in conferenza stampa Moreno Longo ha definito monumentale la prestazione del numero tre), il capocannoniere del campionato è stato ben arginato, risultando poco pericoloso.

Immagine dell'articolo:Bari-Cesena, l’analisi: la gabbia per Shpendi, la mossa tattica che ha portato al gol e le chiavi della ripresa

Come si vede in questa immagine, Pucino prende come riferimento Antonucci, Benali si occupa di Berti e i due esterni coprono gli opposti avversari. In questo modo Obaretin è libero dal compito di inseguire lo stesso Berti per il campo e può aiutare Mantovani nel raddoppio su Shpendi.

La maggiore fluidità e il gol di Dorval

Per gran parte del primo tempo, la partita si è configurata come una vera e propria sfida a scacchi, con entrambe le squadre abili soprattutto nel neutralizzare i punti di forza dell’avversario. Il Bari, però, è riuscito a sbloccare il risultato intorno alla mezz’ora, sfruttando un momento in cui i biancorossi hanno mostrato una migliore gestione del possesso palla.

Nei minuti precedenti alla rete di Dorval, infatti, gli uomini di Longo avevano già iniziato a imporre il proprio ritmo, grazie a una buona mobilità dei giocatori che consentiva loro di mantenere il possesso e disorientare gli avversari. In alcune situazioni era Obaretin ad alzarsi sulla sinistra, creando un quadrato con Benali, Dorval e Falletti per moltiplicare le opzioni di passaggio. Altre volte era lo stesso Falletti ad allargarsi nelle zolle laterali per contribuire alla costruzione. In questo modo la manovra si è fatta più fluida e la squadra di Longo è riuscita anche a creare maggiore densità a sinistra, per cambiare poi il gioco dall’altra parte dove c’era maggiore spazio. Grazie a questa migliore fluidità e a due belle giocate di Pucino e Novakovich (stupenda la sua difesa del pallone e l’assist per Dorval), è nata l’azione dell’1-0.

Immagine dell'articolo:Bari-Cesena, l’analisi: la gabbia per Shpendi, la mossa tattica che ha portato al gol e le chiavi della ripresa
Immagine dell'articolo:Bari-Cesena, l’analisi: la gabbia per Shpendi, la mossa tattica che ha portato al gol e le chiavi della ripresa

In queste due immagini si vede il tentativo, operato dal Bari prima del gol, di muovere gli uomini per eludere il pressing del Cesena. Nella prima è Falletti a spostarsi sulla corsia di sinistra. Nella seconda è Obaretin a partecipare alla fase di costruzione creando un quadrato con Dorval, Falletti e Benali.

Il secondo tempo

Nel corso della ripresa i ritmi di gioco si sono visibilmente abbassati e l’indice di pericolosità, soprattutto del Bari (che non ha più calciato verso la porta) è calato. Il Cesena, in questo frangente, è riuscito a consolidare maggiormente il possesso del pallone, ma i biancorossi hanno provato ad assumere un atteggiamento meno rinunciatario rispetto a quello utilizzato in altre occasioni nei secondi tempi. Come si vede nell’immagine sottostante, in avvio la squadra di Longo ha tentato di alzare il pressing per prendere alto l’avversario, ma anche quando è stata costretta ad abbassarsi un po’, la compagine pugliese ha sempre cercato di evitare di schiacciarsi nella propria metà campo.

Immagine dell'articolo:Bari-Cesena, l’analisi: la gabbia per Shpendi, la mossa tattica che ha portato al gol e le chiavi della ripresa
Immagine dell'articolo:Bari-Cesena, l’analisi: la gabbia per Shpendi, la mossa tattica che ha portato al gol e le chiavi della ripresa

In queste due immagini si vede come il Bari, anche nella ripresa, non abbia rinunciato al pressing alto. Nella prima, a inizio frazione, è tutta la squadra a seguire gli avversari. Nella seconda si vede Lella alto a prendere il braccetto, Dorval sull’esterno, Sibilli che marca il centrocampista avversario mentre Favilli si occupa del centrale difensivo (non presente nell’inquadratura).

In virtù di questo atteggiamento, unito a una eccellente attenzione nella cura dei dettagli e nelle letture individuali, il Bari è stato capace di rischiare pochissimo pur lasciando il pallone agli avversari. In questo, la gestione della ripresa è stata sicuramente migliore rispetto ad altre partite della stagione e, anche in virtù della caratura dell’avversario, mostra un segnale di crescita importante della formazione di Longo.

Visualizza l' imprint del creator