Barella RIVELA: «Speciale lo scudetto nel derby! Ecco cosa ho fatto al fischio finale». Poi ricorda il RETROSCENA sull’arrivo in nerazzurro | OneFootball

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·18 giugno 2024

Barella RIVELA: «Speciale lo scudetto nel derby! Ecco cosa ho fatto al fischio finale». Poi ricorda il RETROSCENA sull’arrivo in nerazzurro

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Nicolò Barella, centrocampista dell’Inter, ha parlato dello scudetto vinto nel derby e non solo: le sue dichiarazioni

Intervistato sul canale Youtube Football Emotion Italia, Nicolò Barella, centrocampista dell’Inter, ha dichiarato:

RITUALI – «Fino a 2-3 anni fa facevo gesti ben definiti prima del match. Ora sono molto più tranquillo, mi piace ridere coi compagni prima della partita. Io ci credevo. Ad esempio prima della certezza dello Scudetto non mi sono tagliato i capelli, ma lì era più uno scherzo con i compagni».


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SCUDETTO NEL DERBY – «E’ stato bellissimo. Avevamo la sicurezza di vincere lo Scudetto ma farlo nel derby sarebbe stato un plus per la nostra gente e per tutto. Abbiamo provato e siamo riusciti a portare a casa questo risultato straordinario. Dopo il fischio finale, però, ho esultato ma poi ho stretto la mano ai giocatori del Milan perché ho vissuto anche io la sensazione di perdere uno Scudetto, così come ho perso una finale di Champions League e una di Europa League. Mi sono sentito di fare quel gesto, poi sono tornato a festeggiare coi miei compagni».

CHIAMATA DELL’INTER – «Non dico che me lo aspettavo, ma rendendomi conto che quando ero a Cagliari ero stato convocato dalla Nazionale e quindi la mia carriera stava decollando, era logico staccarsi dalle mie radici. Ci sono state tante offerte prima e dopo quella sessione di mercato ma ho sposato subito il progetto Inter e ho accettato subito la sfida. All’inizio è stato strano, ma all’Inter mi hanno fatto sentire importante da subito; mi hanno accolto come se fossi uno di famiglia, è stato tutto semplice».

SCARPE DA CALCIO – «C’è questa cosa tra noi giocatori per la quale una scarpa da calcio ha più o meno magia rispetto ad un’altra. Quando mi trovo bene con una scarpa faccio fatica a cambiare, però mi piace cambiare colori se no diventa monotona la cosa. Userò 6-7 colori a stagione, forse meno. E in partita utilizzo le scarpe usate in allenamento, non mi piace usare scarpe nuove; preferisco usarle e sformarle».

PRIMO GOL A SAN SIRO – «Lo ricordo perché non arrivava più… In verità il primo l’ho segnato in Champions con lo Slavia Praga, però quello col Verona in campionato è stato più emozionante. Il primo è stato bello ma ha portato un pareggio, però l’esplosione di San Siro è sempre bella».

TEMPO LIBERO – «Io parlo per me e dico che sto con un gruppo di ragazzi che poi sono la base di quelli dell’Inter, sono i miei amici coi quali sono cresciuto. Ci ritroviamo la sera in camera mia, parliamo o guardiamo la tv. Nel pomeriggio magari si riposa poi dopocena parte un discorso e continua fino a notte inoltrata. I momenti di noia sono tanti, se magari ti alleni la mattina passi un intero pomeriggio a far nulla».

RICORDI ULTIMO EUROPEO – «Uno dei più belli è stato il ritorno contro l’Austria; eravamo fuori dalla competizione perché Marko Arnautovic ci fece gol. Dopo la partita cominciai a dire che era il nostro anno

AMICI – «In campo ho pochi amici, fuori ne ho mille perché sono una persona diversa. Questa è la nostra passione, l’adrenalina, la voglia di vincere».

VINO A CUI SOMIGLIA – «Dire Cannonau è troppo facile, anche se richiama le mie radici».

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