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·5 maggio 2025
Barcellona, Raphinha: “Vicino alla maglia azzurra, ma il passaporto arrivò tardi. Per fortuna”

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·5 maggio 2025
Oggi simbolo del Barcellona e punto fermo della nazionale brasiliana, Raphinha ha rivelato di essere stato a un passo dal vestire la maglia dell’Italia nel 2020. Un’ipotesi concreta, frenata solo da un dettaglio burocratico: il ritardo nell’ottenimento del passaporto.
L’esterno offensivo ha confermato le voci già emerse negli scorsi anni durante una lunga intervista al podcast Isa Visita, condotto dalla giornalista Isabela Pagliari. Le sue dichiarazioni arrivano a poche ore dalla semifinale di ritorno di Champions League tra Inter e Barcellona, in programma a San Siro.
Un progetto azzurro sfumato sul più bello Raphinha ha spiegato come, in quel periodo, fosse pronto a rispondere alla convocazione della Nazionale Italiana. L’interesse della FIGC era concreto e anche alcuni membri dello spogliatoio azzurro, come Jorginho, cercarono di convincerlo a unirsi al gruppo.
“Avrei fatto parte della squadra che ha vinto gli Europei. Era tutto pronto, ma il passaporto non arrivò in tempo”, ha raccontato il classe ’96.
La sua eleggibilità derivava dalle origini italiane del padre, Rafael Dias Belloli, detto “Mazinho”. Anche Raphinha, grazie a questo legame familiare, ha potuto avviare l’iter per ottenere la cittadinanza italiana, completato però solo dopo la scadenza utile per entrare nei piani del commissario tecnico Roberto Mancini.
La scelta del cuore: il Brasile Nonostante l’entusiasmo per il progetto azzurro, il calciatore ha ammesso di aver sempre nutrito il sogno di giocare con la maglia del Brasile.
“Dentro di me conservavo l’1% di speranza di vestire la maglia verdeoro. Per fortuna il passaporto italiano non è arrivato in tempo”.
Il destino ha così portato Raphinha a esordire con la Seleção il 7 ottobre 2021, nella sfida di qualificazione mondiale contro il Venezuela. Da allora ha collezionato 33 presenze e 11 gol, quattro dei quali nelle ultime cinque partite disputate.
Cosa sarebbe potuto essere Se il passaporto fosse arrivato nei tempi previsti, Raphinha sarebbe stato uno dei quattro brasiliani naturalizzati italiani in quel ciclo azzurro, insieme a Jorginho, Emerson Palmieri e Rafael Toloi. L’attaccante del Barça avrebbe quindi potuto contribuire alla vittoria dell’Europeo nel 2021 e rappresentare un’ulteriore risorsa tecnica per l’Italia.
Oggi però guarda al futuro con la maglia del Brasile, pronto a essere protagonista anche al prossimo Mondiale del 2026 in programma negli Stati Uniti, Canada e Messico.