Barcellona, Busquets: “Ho dato tutto, parto colmo di gratitudine” | OneFootball

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·31 maggio 2023

Barcellona, Busquets: “Ho dato tutto, parto colmo di gratitudine”

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Dopo una vita al Barcellona, da bambino ad adulto, Sergio Busquets è pronto per dire addio alla squadra che l’ha reso uno dei centrocampisti più forti e vincenti della storia. Lo scorso weekend ha salutato il Camp Nou da campione di Spagna, ora l’ultima partita in una stagione in cui anche un altro leader come Piquè ha lasciato. Busquets ha rilasciato un’intervista a Barça TV.

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(Photo by David Ramos/Getty Images)


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Le parole di Sergio Busquets sul suo addio al Barcellona

“Non sono stato un personaggio molto mediatico, il mio lavoro era diverso. È normale che i giocatori di riferimento siano quelli che segnano gol, assist, è più appariscente per i tifosi, anche se il pubblico mi ha sempre rispettato.”

Se ne va uno di casa, che ha dato tutto. Non sono partito con una tripletta come Xavi, ma vincendo campionato e Copa. Parto colmo di gratitudine e avendo la soddisfazione di aver aiutato tutti. Ho pensato a tutti prima di me. Soddisfatto, felice, pieno e privilegiato.”

“È stato emozionante al Camp Nou, ma ero tranquillo perché ho dato tutto. Lasciare con la sensazione di essere importante è qualcosa di splendido. Ho voluto ringraziare i compagni di squadra, l’applauso di tutto lo stadio è stato molto emozionante . Vedere la famiglia sugli spalti, tutti in piedi, i rivali. Mi sono passate davanti tante cose vissute, i titoli, lo stare insieme giorno per giorno, i momenti più difficili. È stato un viaggio meraviglioso.”

“Ho cercato Sergi Roberto e gli ho dato la fascia di capitano. Siamo stati sempre insieme, è un’immagine molto bella per il prossimo anno. Quale capitano migliore di uno che ama il club e ha avuto grandi esperienze?”

“Abbiamo avuto due momenti difficili, l’eliminazione in Champions e la sconfitta al Bernabéu in campionato. In Champions abbiamo avuto sfortuna, tra infortuni e alcune decisioni che ci hanno sfavorito. Per quanto riguarda il campionato, perdere a Madrid è stata una svolta. Abbiamo parlato di cosa potevamo fare meglio e ci siamo detti alcune cose. Dopo il Mondiale tutto è cambiato. Abbiamo vinto la Supercoppa ed è andato tutto abbastanza liscio, abbiamo recuperato giocatori, ci siamo sentiti forti. Alla fine è stata una buona stagione, con titoli vinti e un campionato eccezionale.”

“Volevo aspettare il Mondiale, era chiaro che fosse l’ultimo e chiudere prima di tutto con la Spagna. Poi mi sono concentrato sul Barça e ho deciso: a gennaio ho valutato pro e contro. Ho parlato con me stesso e mia moglie, è stato facile. È il club del mio cuore, sono qui da quando avevo 15 anni, non mi sono mai mosso. Mi allenavo e i miei compagni e lo staff mi dicevano che dovevo rinnovare per almeno un altro anno. Sono cose che ti fanno dubitare, ma alla fine arriva un momento in cui dici ‘Sono qui da 15 anni, sono un privilegiato perché ho giocato nel miglior club del mondo’. Ora vorrei una nuova esperienza, con la famiglia.”

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