Calcio e Finanza
·7 agosto 2025
Barça, il nodo Camp Nou incide anche sul mercato: da Rashford a Szczesny, iscrizioni a rischio

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·7 agosto 2025
Un’estate iniziata con grandi proclami sul ritorno al rinnovato Spotify Camp Nou rischia di trasformarsi in un boomerang per il Barcellona, sia sul piano sportivo che su quello economico. Come riportato dal quotidiano spagnolo La Vanguardia, il club blaugrana ha ricevuto solo di recente l’autorizzazione da parte del Comune di Barcellona per modificare la licenza dei lavori, limitando la capienza iniziale dello stadio a 27.000 spettatori (tra tribuna e curva sud), ben lontani dai 60.000 previsti inizialmente.
La riapertura parziale del Camp Nou, però, è tutt’altro che certa in vista dell’esordio casalingo in Liga contro il Valencia previsto per il 14 settembre. Il Barça dovrà completare almeno cinque passaggi tecnici e burocratici, tra cui la certificazione del completamento della prima fase dei lavori e l’ispezione delle autorità locali (Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Guardia Urbana), procedure che richiedono almeno un mese di tempo.
Di conseguenza, per rispettare i regolamenti di LaLiga e UEFA, che impongono la registrazione anticipata di uno stadio alternativo in caso di impianto inagibile, il Barça ha già confermato per la terza stagione consecutiva l’Estadi Olímpic Lluís Companys come sede provvisoria. Tuttavia, anche quest’opzione presenta incertezze: il 12 settembre l’impianto dovrebbe ospitare un concerto di Post Malone, e vista la scarsa vendita di biglietti non si esclude un cambio di location al Palau Sant Jordi – ma per ora si tratta solo di ipotesi. Il Johan Cruyff Stadium, invece, non è nemmeno preso in considerazione: non ha il VAR né raggiunge la soglia minima di 8.000 posti richiesti dalla Liga.
Oltre al problema sportivo, il ritardo nella riapertura ha pesanti implicazioni finanziarie. Il Camp Nou è la punta di diamante del secondo mandato di Joan Laporta, ma anche il fulcro di un piano finanziario delicato. Il club dovrà iniziare a rimborsare a gennaio e giugno gli interessi (pari al 5,19%) del mega-prestito da 1,45 miliardi di euro, finanziato da 20 investitori.
Non solo: per ottenere un’immediata iniezione di liquidità, il Barça ha ceduto 475 posti VIP per 25 anni alle società New Era Visionary Group e Fort Advisors Limited. Il valore dell’accordo è di 100 milioni di euro, ma per essere contabilizzati ufficialmente (e approvati da auditor e LaLiga) quei posti devono essere attivati: un obiettivo ormai mancato in vista del Trofeo Gamper.
L’incertezza pesa direttamente anche sul mercato estivo. Secondo La Vanguardia, l’iscrizione in rosa di quattro giocatori è legata proprio al buon esito di questa operazione: si tratta del portiere Joan García, del difensore Gerard Martín, del numero uno polacco Wojciech Szczęsny e dell’attaccante Marcus Rashford, potenziale colpo ad effetto. Senza la contabilizzazione dei 100 milioni, LaLiga non potrà autorizzarne la registrazione.
Il Barça spera di chiudere positivamente i conti con l’auditor già in settimana per poi presentare tutto alla Liga a metà agosto, quando mancheranno 15-20 giorni alla fine del mercato. Il tempo stringe, e i nodi del Camp Nou cominciano a pesare anche fuori dal campo.
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