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·5 novembre 2019
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·5 novembre 2019
L’autunno incombe in quel di Londra, il foliage e i colori di questa stagione si riflettono nelle pozzanghere del Bishop’S Park. Siamo a metà tra Putney Bridge e Fulham Broadway, non molto lontano dallo Stamford Bridge, dove giocano i rivali cittadini del Chelsea, i vicini di casa, o meglio, di quartiere.
Il sole tramonta presto e ci affanniamo per sfruttare le ultime ore di luce, anche se al crepuscolo sarà bellissimo. Il tappeto di foglie e le querce secolari che ci circondano danno l’idea di essere in un’altra epoca. Correva l’anno 1780 in cui il Barone Craven fece costruire il famoso Cottage, rimasto poi incastonato nello stadio del Fulham Football Club, costruito nel 1896, un incanto. La fitta boscaglia che un tempo circondava il Cottage era territorio di caccia alla volpe, ripercorriamo così i passi di Anna Bolena, nota anche come la Lady d’Irlanda, immersi nello scenario fiabesco del Bishop’S Park. Questa passeggiata autunnale ci riporta alla memoria il drammaturgo scozzese Sir Conan Doyle, che da queste parti trovava ispirazione per le sue scritture.
Continuando a camminare per Stevenage Road ci sembra ancora di vedere Edward Bulwer affacciato alla finestra di una delle case, con quella posa composta, il suo fare prettamente britannico, inglese purosangue, scrittore e politico del tempo. Stevenage Road è una delle strade più aristocratiche e incantevoli di tutta Londra: le case vittoriane con i fiori alle finestre riportano indietro di cent’anni, i vecchi comignoli e il fumo di Londra ci ricordano la Rivoluzione Industriale, l’autunno e i suoi colori danno quella pennellata leggera che rende il quadro un dipinto d’altri tempi. E’ la cornice ideale del Craven Cottage.
Lo stadio con i mattoni a vista, uno dei più affascinanti di tutto il mondo rimane incastonato tra le case, con ancora i seggiolini in legno e conserva l’atmosfera del vecchio calcio inglese. Il Cottage del Barone Craven sbuca dalle tribune ed ecco, finalmente il crepuscolo.
Inizia a far freddo e ci allacciamo la giacca fino all’ultimo bottone, le foglie che cadono dagli alberi e l’oscurità preparano la città a un lungo inverno, l’aria diviene fredda e punge come l’aculeo di un ago, il vento irrompe nel silenzio che lascia spazio al rumore solo al sabato pomeriggio, quando da queste parti gioca il Fulham. Sì, proprio all’ombra del vecchio Cottage, tra le case vittoriane di Londra.
Antonio Marchese