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·6 luglio 2024

Autonomia Serie A, a difesa della FIGC intervengono UEFA e Quirinale

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La votazione della Camera per quanto riguarda l‘emendamento Mulè sul decreto Sport sta sempre di più facendo salire la tensione. Se da una parte c’è la Serie A desiderosa di vedersi riconoscere sia maggiore autonomia che peso politico in consiglio federale, dall’altra c’è la FIGC che teme una spaccatura insanabile nel mondo del calcio italiano.

E dalla parte della Federcalcio guidata da Gabriele Gravina, come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, nelle ultime ore si sono schierati UEFA e anche il Quirinale. Data la situazione delicata visto il tema, il massimo organo del calcio europeo, al pari della FIFA, ha avanzato dubbi sulla fondatezza dell’emendamento che darebbe più potere alla Serie A.


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Ma se FIFA e UEFA temono che venga messa a repentaglio la tanto amata autonomia dello sport dai rispettivi governi, punto fondamentale per essere riconosciuta come federazione sportiva, arrivano dei timori direttamente dal Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica. Dal Colle, infatti, sarebbe stata manifestata perplessità sull’uniformità dell’intervento alla materia del decreto legge, oltre che profili di incostituzionalità nella parte in cui si parla del «contributo economico apportato al sistema» come criterio per avere più peso politico.

Intanto l’attesa sale visto che il governo si esprimerà, tra lunedì e martedì. In particolare, massima attenzione è riservata al punto tre dell’emendamento, che recita «la lega che che apporta il maggior contributo in termini di mutualità esprime parere vincolante sulle delibere della federazione di riferimento». Ma anche il punto numero quattro prevede un cambiamento radicale, visto che porterebbe fuori dalla giustizia sportiva i ricorsi delle leghe contro CONI e Federazioni.

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