DirettaCalcioMercato
·23 novembre 2024
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Pomeriggio storico per l’Atletico Madrid e per il suo allenatore: il Cholo Simeone festeggia le 700 panchine colchoneros con una vittoria che vale il secondo posto momentaneo nella Liga.
Ci sono storie che non finiscono: la giusta penna sa prolungarle oltre il tempo. Misurando la grandezza, definendone i contorni. Estrapolandone l’essenza, attraverso la passione, l’attaccamento, e quelle piccole dimostrazioni di complicità che animano l’amore. C’è tutto questo nei 13 anni di Diego Simeone sulla panchina dell’Atletico Madrid. Il Cholo e i colchoneros: un binomio inscindibile, tra i più affascinanti del gioco. Il calcio, in questi anni, ha visto crescere un vero e proprio regno: le 700 panchine dell’argentino hanno cambiato radicalmente la reputazione del club a livello mondiale. Portandolo alla ribalta, in vetta alla Spagna, sul tetto d’Europa.
Dopo i chilometri sul campo, le battaglie in panchina. Tre i comuni denominatori: l’Argentina, l’Italia, l’Atletico Madrid. Inizia da allenatore in patria, con il Racing Club (sua ultima squadra da calciatore), proseguendo con Estudiantes, River Plate e San Lorenzo. Poi, un anno a Catania, la salvezza e il ritorno ad Avellaneda. Parentesi che gli hanno aperto le porte dei rojiblancos. Siamo a dicembre, è il 2011: ha inizio una storia destinata a ridisegnare gli equilibri del calcio spagnolo.
Parte tutto da uno 0-0 contro il Malaga. Oggi, 699 panchine dopo, il trecentesimo successo in Liga contro l’Alaves. Nel mezzo: 412 vittorie, 156 pareggi, 131 sconfitte, 326 clean sheets e ben otto trofei. Due campionati, due Europa League, due Supercoppe Europee, una Coppa e una Supercoppa di Spagna. Titoli, ma anche debalce e beffe atroci, come le due finali di Champions League perse contro i rivali del Real Madrid. Emozioni contrastanti, che in un certo senso rappresentano la purezza e la bellezza del rapporto che le parti hanno instaurato. E che potrebbe continuare almeno fino al 2027, anno in cui scadrà il rinnovo siglato a fine 2023. Non scontato, però è bello credere che…ci sono davvero storie senza tempo, oltre il tempo.