Calcionews24
·8 dicembre 2024
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La partita più importante della città di Bergamo: Atalanta-Real Madrid. Ciò che si poteva fantasticare soltanto alla Playstation diventa realtà, stavolta dove le porte chiuse non sono sugli spalti, ma alle biglietterie per il tutto esaurito. Nel mezzo però un dente avvelenato, un what if che seppur non avesse condizionato il percorso in Champions dei nerazzurri, rimane sempre un neo da togliere. La Supercoppa? No, il match del 2021.
Perché seppur il Real Madrid è il Real Madrid, nel 2020/2021 l’Atalanta era una squadra per certi versi molto simile a quella degli ultimi due anni: concreta, matura, solida e con una capacità di riadattarsi vincendo partite difficili, ovviamente grazie anche alla consacrazione di Luis Muriel e Ruslan Malinovskyi, oltre al trascinatore Duvan Zapata che insieme all’ex numero 9 rappresentava il tandem colombiano più forte di sempre.
I blancos erano più forti, e forse quella partita sarebbe andata a finire nello stesso modo, ma per i primi 15 minuti l’Atalanta aveva preso in mano il pallino del gioco, braccando un Real Madrid assai confuso. Dal 15′ in poi non è stata più partita causa soprattutto di quello che fu l’arbitraggio polemico di Stieler, che espelle subito Remo Freuler per una semplice spallata a Mendy: costringendo la Dea a fare catenaccio, per poi subire goal dallo stesso Mendy (approfittando di un Gollini allora in fase calante) a quattro minuti dalla fine.
Al ritorno fu un 3-1 senza storie, ma è chiaro l’Atalanta si sarebbe comportata diversamente all’andata e chissà se in Spagna ci sarebbe stata qualche chance. Tre anni dopo i tempi sono cambiati, con la Supercoppa che ha mandato ulteriori segnali e una carie incurata che solo il dentista Gasperini può curare (scrivendo una grande pagina di storia).