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·2 marzo 2022
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Antonio Percassi, presidente dell’Atalanta, in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato della partnership del club con la cordata americana guidata da Pagliuca.
INTESA – «E’ stato un altro atto d’amore per l’Atalanta, che è nel mio cuore, in quello della mia famiglia, dei tifosi e di Bergamo. Ho visto in Steve Pagliuca la mia stessa passione e ambizione, anche lui come me ha un passato nello sport praticato, anche lui con i Boston Celtics ha avuto l’esperienza di una gestione di successo. Il forte legame Atalanta-Bergamo e i risultati sportivi ed economici raggiunti sono stati alla base della sua proposta di entrare in società, per far crescere la Dea».
BOSTON CELTICS – «I modelli Boston Celtics e Atalanta per alcune cose sono quasi identici e noi a Boston siamo particolarmente affezionati: più di trent’anni fa abbiamo aperto lì il primo negozio Benetton e la sera dell’inaugurazione andammo a vedere la partita al Garden, giocava Larry Bird. Per il modo di vivere lo sport erano già avanti anni luce, ma quella sera è stato come respirare un po’ di “bergamaschità” a Boston. E a chi dice che questa operazione la farà perdere, rispondo che ci siamo interrogati sul futuro della squadra con lo stesso amore e responsabilità con cui lo stanno facendo la città e i tifosi. E che le radici bergamasche non sono mai state in discussione: anzi, proprio questi valori condivisi hanno trasformato il primo contatto con Pagliuca in una partnership».
CRESCITA DEL MARCHIO – «È da tempo che c’è grande interesse per l’Atalanta, siamo stati corteggiati a lungo, ma siamo convinti che scegliere soci disposti a lasciarci la gestione sportiva del club, senza pretendere di rilevare l’intera quota come altri, sia stata la cosa più giusta e più seria: i migliori partner con cui guardare al futuro. Abbiamo raggiunto risultati oggettivamente sorprendenti ma ora è importante sviluppare tutti quegli aspetti che vanno oltre il rendimento della squadra: contando sull’aiuto di un’esperienza vincente negli Usa come quella dei Boston Celtics».
EVOLUZIONE – «Dire “L’Atalanta deve pensare anzitutto a salvarsi” non porta così male, quindi lo ripeterò per tutta la vita… Però serviva un salto di qualità, dunque un partner forte: le disponibilità economiche sono determinanti nei rapporti di forza con club che hanno più tradizione e mezzi e con i nuovi soci potremo essere più competitivi anche da questo punto di vista. Più che di un’era che si chiude o si apre, parlerei di un’evoluzione: il nostro club ha radici solide e qui rimarranno, ma avremo più chance per crescere. Senza dimenticare che abbiamo prodotto campioni con la capacità di identificare i talenti e di farli crescere. E questo non dipende dai mezzi economici».
GASPERINI – «La sera prima dell’annuncio ufficiale, con mio figlio Luca che è stato il grande architetto di questa partnership, abbiamo spiegato a Gasperini i dettagli dell’intesa: poche volte l’ho visto così emozionato. Poi il giorno dopo, nella sala dove lui fa le riunioni tecniche, abbiamo riunito la squadra: guardavo i giocatori negli occhi e li vedevo gioire, colpiti, entusiasti di capire quanto questo accordo potrà essere importante per raggiungere quei traguardi su cui, con loro, stiamo lavorando ogni giorno, da molti anni. È stato bello, quasi toccante».