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·24 gennaio 2025
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Sulle pagine del Corriere della Sera, Antonio e Luca Percassi, presidente e ad dell’Atalanta, hanno ripercorso la loro storia in nerazzurro raccontando le basi su cui hanno costruito il successo della Dea, parlando di Gasperini, mercato e lanciando anche una bella stoccata a Koopmeiners.
“Teun ha sbagliato proprio atteggiamento. Pensare che a inizio stagione avevamo l’ambizione di confermare tutti i top e lui ha scansato perfino la finale di Supercoppa Uefa con il Real – hanno spiegato senza risparmiare critiche al comportamento dell’olandese poi ceduto alla Juve in estate -. Non c’era bisogno che arrivasse a tanto”. “Quando abbiamo incontrato la Juve è venuto a dirci che era dispiaciuto – hanno aggiunto -. Sì, però gliel’abbiamo detto chiaro: hai sbagliato. È anche un fatto di gratitudine”.
“Com’è lo stile Atalanta? I principi sono quelli di Zingonia: rispetto e dedizione al lavoro – hanno aggiunto spiegando i valori legati all’universo Dea -. Vale prima di tutto per i ragazzi, anche se le dinamiche sono sempre più complesse: sono assediati dai procuratori fin da piccoli. Ma vale anche per la prima squadra”. “Un esempio? Ne faccio uno in positivo: Charles De Ketelaere. Ha avuto un impatto perfetto già dal primo giorno – hanno sottolineato -. È arrivato all’alba e fino alle 5 del pomeriggio ha avuto intorno una miriade di agenti e consulenti: ne abbiamo contati 13, una cosa mai vista. Lui stava zitto e ascoltava. Finché gli abbiamo detto: ‘Charles ti fidi di noi?’. ‘Sì’.’Allora firma se no non arriviamo mai in fondo’. E lui ha firmato. Ecco, noi abbiamo bisogno di ragazzi così”.
Poi qualche battuta sul rapporto con Gasperini. “Gli anni parlano per lui, ha battuto tutti i record – hanno spiegato Antonio e Luca Percassi soffermandosi su un momento chiave per l’allenatore a Bergamo -. La Roma ha avuto ambizioni importanti per lui in passato, lo ha cercato davvero. Quella del Napoli invece mi è sembrata più un’operazione mediatica”. “Anche il suo ingaggio fu un po’ particolare – ha continuato Antonio -. Ci chiama Preziosi e insiste per vederci a cena. Lo portiamo da Vittorio e per tutta la sera non capiamo dove vuole andare a parare. Prima di congedarsi ci dice: ho un allenatore della Madonna da proporvi! Era Gasperini, ancora sotto ingaggio con il Genoa. Il dubbio ci venne: questo vuole tirarci un pacco. E Pozzo, a cose fatte, ci prendeva in giro: bell’amico Preziosi. Invece lo abbiamo dovuto ringraziare”. “Gasperini fu veramente sull’orlo dell’esonero il primo anno a Bergamo? Non era una situazione facile. Perse le prime 4 partite su 5. Aveva contro tutta la città e i tifosi”. “A un certo punto decisi di parlare alla squadra: ‘Non azzardatevi a pensare che mandiamo via lui – ha aggiunto Antonio Percassi -. Lui è qui e continuerà a starci. Vedete di darci retta, altrimenti mandiamo via voi’. Guarda caso vinciamo la partita con il Crotone… E da lì inizia la risalita”.
Una risalita che ha portato la Dea a incantare in Italia e Europa, conquistando un posto stabile nei piani alti della Serie A e facendo entrare nella testa di tifosi, dirigenti e giocatori anche la parola scudetto. “Io credo che porti pure un po’ di sfortuna pronunciarla – ha spiegato il patron nerazzurro -. Al massimo si può dire: speriamo che”. E proprio in relazione a questo discorso, se potesse, il presidente dell’Atalanta vorrebbe rigiocare una partita: “Il 2-3 contro il Napoli della settimana scorsa. Meritavamo almeno il pareggio. Ma certi errori si pagano. Proprio non mi è andata giù”.
Infine capitolo mercato con lo sguardo rivolto al presente e futuro. “Faremo di tutto per trattenere Lookman a fine stagione – ha svelato il presidente nerazzurro -. Ma non deve restare controvoglia. In fondo abbiamo sostituito Zapata, Muriel e Gomez…”. “Mercato di gennaio? Se interverremo lo faremo in attacco, come chiede Gasperini – ha concluso -. Ma deve valerne la pena”.
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