Calcio e Finanza
·6 luglio 2025
Aston Villa, anche gli scambi di calciatori dietro le sanzioni UEFA per il FPF

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·6 luglio 2025
L’Aston Villa è ufficialmente tra i club europei sanzionati dalla UEFA per aver violato le regole sul Fair Play Finanziario. Dopo l’apertura di un procedimento da parte della Prima Camera dell’Organo di Controllo Finanziario dei Club (CFCB) nel settembre 2024, la società ha siglato un settlement agreement triennale, con sanzioni sia economiche sia sportive che si estenderanno fino alla stagione 2027/28.
La UEFA ha riscontrato che l’Aston Villa ha superato i limiti di perdita aggregata ammessi nel biennio 2022/23 e 2023/24, non rispettando i requisiti di sostenibilità economica stabiliti dagli articoli del nuovo regolamento sul Fair Play Finanziario.
Nel dettaglio, il club non ha rispettato la “Football Earnings Rule”, ovvero la norma che stabilisce un tetto massimo alle perdite da attività calcistica. La UEFA ha inoltre posto l’accento su alcune operazioni considerate sospette legate agli «scambi di calciatori (player swaps), imponendo correttivi ai risultati finanziari dichiarati dal club», si legge nella nota della Federcalcio.
Su questo fronte, tra le operazioni contestate all’Aston Villa ci dovrebbero essere quelle con la Juventus – Duglas Luiz in uscita, Iling e Barrenechea in entrata – e Chelsea – lo scambio di trasferimenti tra Omari Kellyman e Ian Maatsen –, chiuse entro il 30 giugno 2024 per cercare di essere conformi non soltanto il Fair Play Finanziario UEFA, ma anche con le “Profitability and Sustainability Rules” della Premier League (il Fair Play Finanziario inglese).
Per questi motivi, il club ha firmato un accordo che coprirà tre stagioni sportive e tre esercizi finanziari: dal 2025 al 2028. Di seguito, gli obiettivi fissati:
L’accordo prevede una certa flessibilità: il limite per il 2025 potrà salire fino a 60 milioni solo se interamente coperto da capitale o conferimenti, e analogamente per il 2026, a condizione che il club abbia “sovraperformato” l’obiettivo dell’anno precedente.
Sulla base di quanto accertato, la UEFA ha imposto innanzitutto delle sanzioni economiche al club, con una multa totale di 20 milioni di euro, così suddivisa:
La sanzione è proporzionale se lo sforamento è inferiore ai 20 milioni di euro. Le somme saranno raddoppiate se i bilanci non saranno redatti in modo conforme alle norme UEFA o se il perimetro di rendicontazione non sarà corretto.
Sul fronte sportivo, sono state invece imposte sanzioni che riguardano le liste per le coppe europee. Dal 2025/26, l’Aston Villa non potrà registrare nuovi giocatori nella Lista A UEFA se il saldo tra acquisti e cessioni (Transfer Balance) sarà negativo. Questa restrizione sarà incondizionata nel 2025/26, e potrà estendersi nelle stagioni successive in base ai risultati finanziari.
Se lo sforamento supera i 10 milioni ma resta sotto i 20, il club potrà reinvestire solo il 50% dei risparmi da cessioni. E in caso di violazioni? Se l’Aston Villa supererà uno dei limiti annuali di oltre 20 milioni di euro; non rispetterà le clausole stabilite nell’accordo o non presenterà informazioni veritiere, allora la UEFA potrà rescindere l’accordo ed escludere il club dalla successiva competizione UEFA per cui si qualificherebbe, fino a un massimo di tre stagioni.
Il club potrà uscire anticipatamente dal regime di settlement se dimostrerà di aver rispettato i target in modo aggregato già nei primi due anni. Resta comunque soggetto a tutte le altre regole UEFA su solvibilità e controllo dei costi fino al 2028.
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