Calcio e Finanza
·29 novembre 2024
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Bernard Arnault, il fondatore e ceo di LVMH, e ora attivo anche nel mondo del calcio dopo l’acquisto del Paris FC, è stato ascoltato in qualità di testimone al processo di Bernard Squarcini, ex capo dei servizi interni francesi vicino a Nicolas Sarkozy. Squarcini è accusato di avere infiltrato e sorvegliato illegalmente dal 2013 al 2016 la piccola redazione del giornale di Amiens Fakir, fondato dall’allora militante locale dell’estrema sinistra François Ruffin.
Squarcini sarebbe stato ingaggiato dai vertici di LVMH, in particolare dall’allora vicepresidente Pierre Godé, morto nel gennaio 2018. Nei giorni scorsi i magistrati hanno sentito come testimone François Ruffin, che ha ripercorso la genesi del suo film documentario “Merci patron!”, uscito nel 2016. I protagonisti del film sono Jocelyne e Serge Klur, una coppia di operai che lavoravano in una fabbrica di vestiti Kenzo (gruppo LVMH) nel Nord della Francia, licenziati e ridotti in povertà dopo che la produzione è stata delocalizzata in Polonia.
Ruffin – racconta Il Corriere della Sera – entra in scena e suggerisce alla coppia di disoccupati di portare il loro caso all’assemblea generale di Lvmh, il gruppo del lusso più grande del mondo. Il film contiene anche i colloqui, registrati con una telecamera nascosta, tra i signori Klur e gli uomini di Squarcini che cercano di dissuaderli.
Nei giorni scorsi il principale imputato, Bernard Squarcini, ha negato le accuse sostenendo di non avere infiltrato la redazione di Fakir , e di essere stato ingannato da una serie di collaboratori e agenti di sicurezza che hanno esagerato la minaccia dei militanti di estrema sinistra per emettere fatture sempre più esose.
«Non ero assolutamente al corrente. Vorrei ricordare che sono qui come testimone, un semplice testimone, e che la mia incriminazione non è mai stata prevista dai giudici istruttori», ha detto il miliardario durante la sua deposizione.