Calcionews24
·9 luglio 2024
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Stanotte alle ore 2, diretta su Mola Tv, andrà in scena Argentina-Canada, la prima delle due semifinali della Copa America. E se quella di domani tra Colombia e Uruguay si annuncia come la sfida tra le due nazionali che meglio si sono comportate finora, regalando gol e grandi giocate, anche un incontro apparentemente dall’esito scontato per i campioni del mondo presenta diversi motivi d’interesse. Ne proponiamo 5, sicuri che tanto ne uscirà fuori qualcuno di nuovo, andando al di là delle previsioni.
1) Il precedente. Argentina-Canada ha inaugurato il percorso di entrambe. Le due squadre si sono incrociate nella prima gara del girone, che ha dato tutta una serie di indicazioni utili per leggere la sfida odierna. Il risultato di 2-0 è stato determinato dai gol in apertura e chiusura del secondo tempo. Il vantaggio lo ha propiziato un intelligente taglio di MacAllister, raccolto da Alvarez per un comodo gol a porta vuota. Il punto del raddoppio lo ha siglato Lautaro Martinez servito da Messi. É bene ricordare che l’interista è partito dalla retrovie nella manifestazione, era seduto in panchina al colpo dello starter e oggi è, invece, in testa alla classifica cannonieri con 4 centri, con fortissime possibilità di aggiudicarsi il titolo individuale inserendolo in quello di squadra.
2) La firma. «Sapevamo che col Canada sarebbe stata così complicata perché è una squadra capace»: è la valutazione di Leo Messi, che un modo per lasciare un segno in quella gara lo ha trovato, ma solo dopo avere sciupato almeno due gol che sembravano più che sicuri, a maggior ragione per uno come lui. A tradirlo è stato il suo magico piede, per ben due volte è arrivato a tu per tu con il portiere e ha cercato un pallonetto con tratti di leziosità che tendenzialmente non gli appartengono. Il numero 10 deve essersi messo in testa che questa deve essere la sua firma attuale, visto che anche il rigore con l’Ecuador lo ha calciato con un cucchiaio che ha portato la palla a stamparsi sulla traversa. Sembra paradossale o superfluo, ma è come se Messi volesse ricordare a tutti che è Messi, come se ce ne fossimo dimenticati.
3) Lo spavento. Almeno 6 occasioni per l’Argentina contro il Canada, un risultato più che giusto ma non senza un brivido. Lo si è avuto quando nell’imminenza del riposo Eustaquio ha schiacciato di testa un pallone che il Dibu Martinez ha respinto d’istinto, evitando una situazione di svantaggio. Siamo talmente abituati a celebrare il portiere per la sua specializzazione nei calci di rigori (la Copa America in corso sembra un’appendice di Qatar 2022) che ci si dimentica di come riesca a fare la differenza anche in momenti più “normali”. Vero, non essendoci i supplementari se non nella finale il piano dei più deboli oggi potrebbe essere quello di provare ad arrivare alla “lotteria” e provare a interrompere la serie favorevole, visto che con il Venezuela è andata bene proprio così. Ma attenzione, qualcosa potrebbe anche essere tentato prima.
4) L’indizio. L’Argentina ha una signora difesa. Tanto che ha chiuso il girone con 3 clean sheet all’attivo in 3 gare e ha incassato un’unica rete nei quarti con l’Ecuador, nei minuti di recupero. L’azione è nata da un cross sulla trequarti di Yeboah che ha trovato una deviazione aerea di Rodriguez. E se fosse questa la strategia da adottare per il Canada?
5) Il rispetto. Certo, in palio stasera c’è la finale. Ma per il Canada, in fondo, anche una sconfitta onorevole potrebbe funzionare come rampa di lancio per il Mondiale prossimo venturo che la vedrà come uno dei Paesi organizzatori. Come ha detto il portiere Crepeau: «È fantastico essere in semifinale di Copa América. Penso che tutti debbano rendersi conto che questo Paese e i suoi calciatori meritano rispetto». Da David a Davies, non c’è dubbio come non manchino giocatori degni della massima considerazione. Stanotte l’elenco potrebbe allungarsi e non di poco, in caso di grande partita contro l’Albiceleste.