Calcionews24
·3 dicembre 2024
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La paura provata domenica per Edoardo Bove Firenze l’ha vissuta tanti anni fa, nel 1981, in una gara con il Genoa. Lo scontro con Martina portò il cuore di Giancarlo Antognoni a fermarsi per lunghi 30 secondi. L’idolo della Fiorentina poi si riprese e al termine di quella stagione sarebbe diventato campione del mondo con la Nazionale. Il capitano, bandiera del club, ne ha parlato con il Corriere della Sera.
DAVANTI ALLA TV – «Ero davanti alla tv e quando ho visto Bove accasciarsi sul prato del Franchi, il mio Franchi, non ci volevo credere. Sono stati momenti tremendi, minuti interminabili e non ho potuto evitare di tornare indietro con il pensiero. Ma di quei momenti concitati non ricordo niente. Ho visto e rivisto le immagini più avanti».IL PRIMO INCONTRO CON BOVE NELL’UNDER 21 – «Ci siamo conosciuti in ritiro a settembre e nella prima partita, contro San Marino, è stato capitano e ha segnato il primo gol. A Latina, quella volta, avevo incontrato anche suo padre, Giovanni».LO CONOSCE BENE – «Alla fine di quella trasferta siamo tornati insieme a Firenze, che era appena diventata la sua nuova città. Abbiamo parlato tanto e di tutto, mi ha chiesto anche informazioni su dove andare a vivere, è stato un viaggio piacevole che mi ha permesso di scoprire un ragazzo maturo e profondo».UN TALENTO – «Prima di tutto è un leader. In Nazionale lo stanno tutti a ascoltare, anche i più esperti. Non è facile avere quella personalità a poco più di vent’anni».
L’AFFETTO DELLA CITTA’ – «Firenze è speciale. Lo coccolerà e adotterà, come ha fatto con me. Edo è già entrato nel cuore della città. Il resto lo faranno la famiglia, gli amici, la fidanzata, i compagni di squadra».
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