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·13 gennaio 2024
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Analisi tattica di Monza-Inter, terminata 1-5 grazie alle doppiette di Calhanoglu e Lautaro Martinez, precisi anche dagli undici metri, e al gol di Thuram. Prova di forza impressionante. Di seguito la breve analisi tattica, a caldo, della partita giocata dall’Inter di Inzaghi in Serie A
PREPARAZIONE – Quasi a sorpresa Simone Inzaghi abbandona l’idea di schierare la formazione-tipo e rispolvera Stefan de Vrij al centro della difesa e Matteo Darmian largo a destra sulla linea di centrocampo. Una scelta che non toglie qualità all’Inter e allo stesso tempo garantisce sia una copertura adeguata sia la doppia fase di gioco. Inter subito aggressiva in pressing, prediligendo la spinta a sinistra. Si capisce già dalla prima azione che tipo di partita può essere. Approccio famelico della squadra di Inzaghi. A sbloccare Monza-Inter è un episodio, che Hakan Calhanoglu dagli undici metri non spreca. L’uno-due arriva nel primi 15′ ed è firmato Lautaro Martinez, che è letale su assist di Federico Dimarco dalla sinistra al termine di un’azione costruita in maniera eccellente dal basso. Partita indirizzata sui giusti binari. Una clamorosa dormita difensiva su calcio piazzato porta al gol di Matteo Pessina ma il VAR interviene per segnalare un fuorigioco millimetrico. Resta l’errore – oggettivamente grave – in marcatura di Alessandro Bastoni e compagni. Allarme rientrato al 30′ per gestire un po’ meglio l’ultimo terzo di frazione. L’Inter crea tanto ma non è troppo precisa negli ultimi metri. Una caratteristica della squadra di Inzaghi, sprecona anche quando fa la partita in trasferta. Lo 0-2 di Monza-Inter nel primo tempo sta addirittura stretto ma il rischio(so) 1-2 è un campanello di allarme da tenere in considerazione.
LETTURA – Il canovaccio non cambia nella ripresa, che si apre senza modifiche nell’undici inzaghiano. Cambia molto il Monza di Raffaele Palladino, che opta per tre sostituzioni tra l’intervallo e l’ora di gioco. Quando arriva il tris nerazzurro con una rapida ripartenza che porta Calhanoglu a segnare una “storica” doppietta in Serie A (la prima, ndr) servito da Marcus Thuram di tacco. Lo 0-3 al 60′ convince Inzaghi a mettere mano alla formazione, iniziando le rotazioni a centrocampo. Una sbavatura di Darmian – la seconda in due partite – regala il rigore dell’1-3 a Pessina ma non si ricordano altre occasioni per i padroni di casa dal 70′ in poi. Gli ultimi tre cambi conferiscono un assetto molto più difensivo all’Inter, che dovrebbe risparmiare energie in vista della Final Four di Supercoppa Italiana in Arabia Saudita ma in realtà succede l’esatto opposto. Forze fresche nel vocabolario inzaghiano significa Henrikh Mkhitaryan inesauribile con cinque compagni entrati dalla panchina a supporto. Nell’ultimo quarto, recupero compreso, arriva un altro uno-due letale firmato Lautaro Martinez su rigore e Thuram, che all’ultima occasione riscatta completamente una prestazione per due terzi sottotono. Dall’Inter ci si aspettava una vittoria non una vittoria schiacciante che umilia il Monza, mai in partita: 1-5 è un risultato senza storia e senza attacco completo. E intanto Inzaghi non utilizza la coppia seduta in panchina…