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·7 agosto 2020

Analisi tattica Juve Lione: il match dello Stadium ai raggi X

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Analisi tattica Juve-Lione: la partita dello Stadium analizzata nei dettagli. Le mosse di Maurizio Sarri e Rudi Garcia

All’Allianz Stadium si affrontano la Juventus ed il Lione, in occasione del ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Il match e le mosse dei due allenatori analizzate e studiate nei minimi dettagli.

L’abuso del cross

Con un po’ più di fortuna, la Juve avrebbe anche potuto passare il turno contro un Lione davvero modesto. E’ stata però una partita che ha mostrato gli atavici problemi della stagione. I bianconeri, infatti, non sono quasi mai riusciti a passare centralmente contro il 5-3-2 rivale: la circolazione era lenta e il movimento senza palla quasi assente, non si è quasi mai trovato l’uomo tra le linee.


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Non a caso, la Juve ha inondato l’area di cross (ben 39 in totale), una cosa più unica che rara se si pensa ai principi della squadra di Sarri, che tende a svuotare l’ampiezza. Rabiot era molto aperto, è stato trovato alcune volte in profondità. Anche Alex Sandro ha spinto molto, come dimostrano gli 11 palloni buttati in mezzo dal brasiliano. Il problema è che, in generale, i cross della Juve sono stati poco pericolosi: nel primo tempo sono arrivati quasi tutti dalla trequarti, quasi come mancanza di alternativa, con l’area oltretutto non ben riempita. C’è stata più pericolosità nella ripresa, ma il gol non è arrivato.

Le difficoltà di Higuain

Senza Dybala, il palleggio interno della Juve è stato pressoché assente. Bernardeschi partiva da una posizione più defilata, ma ha commesso troppe imprecisioni tecniche. Negli ingolfati spazi interni, Higuain ha dato prova del suo declino. Non è quasi mai riuscito a dialogare coi compagni, palesando tanta sofferenza nel gioco spalle alla porta e nei duelli fisici.

Non a caso, proprio da un suo brutto pallone perso nella trequarti bianconera è nata la ripartenza che ha portato al rigore del Lione. Alla Juve è mancato un attaccante in grado di dare imprevedibilità e incisività, ancora una volta ci ha dovuto pensare Cristiano Ronaldo con prodezze individuali.

I problemi nel pressing

Anche in questa partita, la Juve solo a tratti è riuscita a schiacciare il Lione (una squadra comunque diretta, non certo molto palleggiatrice). Ci sono state ampie fasi del match in cui il possesso dei francesi ha fatto girare a vuoto i padroni di casa, con poche idee e intensità nel recupero di palla. In quelle situazioni, la Juve si schiacciava dietro con un baricentro veramente basso.

Il Lione ha spesso trovato l’uomo tra le linee anche sul breve, approfittando del continuo movimento di Depay e Aouar. Vero è che, anche per merito di Bonucci e De Ligt, non sono arrivate grande occasioni, ma in troppe situazioni i bianconeri sono sembrati in enorme difficoltà nel recupero palla.

Oltre a essere eliminati contro un avversario di scarso livello, il grosso rimpianto di questa stagione della Juve è di avere espresso pochissimo di ciò che aveva in mente Sarri. E anche nell’ultima partita dell’anno si sono visti gli stessi enormi equivoci.

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