OneFootball
Diego D'Avanzo·19 novembre 2024
In partnership with
Yahoo sportsOneFootball
Diego D'Avanzo·19 novembre 2024
Roberto Baggio: uno dei giocatori migliori nelle storia del calcio italiano, eppure durante la sua carriera molti allenatori hanno faticato a trovargli un posto in squadra, soprattutto a causa dei suoi numerosi infortuni.
Ma l'apice di questo antagonismo tra Baggio e i tecnici che lo hanno allenato, si è raggiunto con Marcello Lippi: stagione 1999/2000 all'Inter.
Massimo Moratti ingaggia Lippi nel 1999 e il tecnico chiama subito Roberto Baggio, garantendogli un posto di rilievo in una squadre che in attacco conta: Ronaldo il Fenomeno, Vieri, Zamorano e, appunto, Baggio.
Nelle prime 18 partite Baggio non gioca mai titolare nonostante Ronaldo si rompa il tendine rotuleo a fine novembre.
Lippi ammette senza problemi di essere venuto meno alle promesse di Baggio: "Non lo faccio per antipatia ma lo faccio per il bene della squadra. Un allenatore non deve stare attento al nome del giocatore".
Baggio gioca titolare contro la Roma ed è decisivo: fa un gol e un assist. Dopo la gara si presente il sala stampa con un cappellino dalla scritta che resta nella storia: "Matame se no te sirvo", "Ammazzi se non ti servo". È un messaggio per Lippi.
Nonostante il messaggio e la prestazione fantastica, Baggio resta una riserva poco utilizzata per due mesi pieni, ma nel finale di campionato è proprio lui a segnare il gol che manda l'Inter allo spareggio di Champions League.
Lo spareggio lo decide - ovviamente - Roberto Baggio con una doppietta. Lui viene portato in trionfo mentre Lippi non gli dedica neanche una parola: "Abbiamo fatto una gran partita", niente di più.
A quel punto Roby Baggio rivela tutto: "Sono stato umiliato troppe volte da Lippi, se resta lui io me ne vado". E così avviene, con Baggio che va al Brescia e Lippi che viene esonerato all'inizio della stagione successiva.
I rapporti tra i due non si riconcilieranno mai, tanto che Baggio dopo diversi anni accuserà Lippi di avergli chiesto di fare la spia nello spogliatoio.
Un'accusa pesante a cui Lippi risponde con una frase dello stesso peso: "Non avrei mai chiesto una cosa del genere a una persona di cui non ho stima e che non reputo importante dal punto di vista umano”.
Da quel momento partirà l'ultimo capitolo della carriera di Baggio: il campione con esperienza che al Brescia trova la sua ultima e più congeniale dimensione, almeno a livello caratteriale. E il rapporto con l'allenatore Carlo Mazzone sarà quasi paternalistico, tutto l'opposto di quello avuto con Marcello Lippi.
📸 Henri Szwarc - Bongarts