
OneFootball
Giacomo Galardini·10 giugno 2020
📸 Amarcord: le 10 maglie più belle di Italia 90' 🇮🇹

In partnership with
Yahoo sportsOneFootball
Giacomo Galardini·10 giugno 2020
Sono passati già 30 anni dalle ‘Notti magiche, inseguendo un gol‘, come cantavano Gianna Nannini ed Edoardo Bennato.
Nell’estate del 1990 l’Italia ospitava il Campionato del Mondo di Calcio per la seconda volta nella storia della competizione dopo 1934.
Sarà il mondiale dell’Italia di Azeglio Vicini, di Diego Armando Maradona, della Germania Ovest campione del Mondo, ma soprattutto di Toto’ Schillaci, capocannoniere del torneo.
Nel trentennale abbiamo deciso di celebrare la competizione dal punto di vista delle maglie da calcio, rielaborando una classifica apparsa sul portale specializzato Football Nerds con le 10 migliori divise (con un bonus).
Pronti?
Nel girone con l’Italia, l’Austria arriva al debutto contro gli azzurri con una maglia firmata da Puma, molto bella grazie al pattern geometrico che si interseca sul bianco della maglia.
In un mondiale dove la maggior parte delle divise è targata Adidas, i tedeschi della Puma hanno saputo anticipare alcune delle linee futuristiche dei prossimi anni.
Firmata dai francesi di Le Coq Sportif, presenta un rosso fuoco elegante che si abbina alla passione delle Furie Rosse.
Sembra una polo sgargiante anni 90′. Niente di più stereotipato ma allo stesso tempo coinvolgente.
Il Costa Rica ha una storia a parte. Il paese del centroamerica presenta una divisa della Lotto su cui si ricama molto: si dice che sia stata donata da Boniperti della Juventus, o addirittura che il CT Bora Milutinovic abbia voluto omaggiare il Partizan di Belgrado.
La verità? Si tratta di un omaggio ai colori del CS La Libertad, il più antico club professionistico del paese centroamericano.
Beh, come non citare Roger Milla e i Leoni indomabili del Camerun, che battono l’Argentina Campione in carica, arrivano primi nel girone e si fermano solo ai quarti contro l’Inghilterra.
Adidas rese celebre l’enorme leone giallo su sfondo verde sgargiante, abbinato ad un paio di pantaloncini rosso fuoco. Bellissimi.
Sempre firmata Adidas, la maglia degli scandinavi presenta un pattern con sfondi geometrici su tema blu scuro. Uno dei primi tentativi di abbinare geometria ed effetti visivi che verrà ampiamente ripreso negli anni a venire.
Purtroppo per loro però, nel girone con Brasile, Costa Rica e Scozia finiscono ultimi a 0 punti.
Bellissima. Non c’è niente che gridi anni 90′ come Gazza Gascoigne con la maglia celeberrima firmata Umbro, che entrerà nella storia delle divise della nazionale dei tre leoni.
Peccato per l’Inghilterra: il sogno si infrange in semifinale ai rigori, proprio contro la Germania. L’inizio di un classico.
Il canto del cigno di una nazionale destinata a scomparire. Ma che maglia, gente: Adidas si inventa una divisa caratterizzata dal motivo “a fulmine” lungo i fianchi e dalle pinstripes tono su tono su tutto il corpo-maglia.
Da notare anche il crest nazionale, che riporta in evidenza la data di proclamazione della Repubblica Socialista, il 29 novembre 1943.
Ma quanto era bello il rosso sgargiante della prima divisa della Colombia, prima che venisse abbandonato per il giallo, più vicino alla bandiera tricolore?
Ma poi qualsiasi cosa avesse indossato Valderrama gli sarebbe andata benissimo.
Less is more, ci verrebbe da dire. Perchè Diadora sforna una divisa per i padroni di casa molto minimale. Solamente il logo della federazione e il colletto tricolore. Nient’altro.
Ma anche qui l’effetto lucido la fa da padrone. Diventerà iconica, come gli occhi spiritati di Toto Schillaci.
Campioni sul campo e anche come eleganza e stile. Chiunque si interessi di maglie di calcio sa che questa è molto probabilmente la maglia più bella della storia delle divise da calcio.
Il design con il tricolore tedesco, nell’anno in cui la Germania si apprestava a tornare unita, sarà un elemento visivo epocale per tutte le maglie a venire, tanto che durerà fino al 1994 e ancora torna fuori ciclicamente.
Il celebre videogame “Space Invaders”, sviluppato dalla Taito e che andava molto di moda sulla console Atari, finí sulle magliette dei portiere di solamente 3 nazionali, nonostante l’Adidas vestisse i due terzi delle nazionali presenti ai mondiali.
La vestirono solo i portieri di Egitto, Argentina e Colombia.
Vogliamo lasciarvi con una bella foto di Renè Higuita mentre ascolta l’inno della Colombia. Cosí, de botto, senza senso.