Altobelli orgoglioso della sua carriera: «L’Inter è la mia vita, fiero di far parte della storia del club. Il mio trasferimento alla Juve? Ci fu quella telefonata con Mazzola» | OneFootball

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Inter News 24

·16 agosto 2025

Altobelli orgoglioso della sua carriera: «L’Inter è la mia vita, fiero di far parte della storia del club. Il mio trasferimento alla Juve? Ci fu quella telefonata con Mazzola»

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Altobelli orgoglioso della sua carriera: l’ex attaccante dell’Inter ripercorre il periodo in nerazzurro e parla del suo passaggio alla Juve

Alessandro “Spillo” Altobelli, storico attaccante italiano classe 1955, ha ripercorso la propria carriera in un’intervista rilasciata al quotidiano LatinaOggi durante un incontro nel suo paese natale, Sonnino. Protagonista di una lunga e vincente esperienza con l’Inter, l’ex centravanti ha ricordato con orgoglio gli anni passati a San Siro, definendo quella parentesi la più significativa della sua vita calcistica. Con i nerazzurri Altobelli ha messo a segno oltre cento reti, confrontandosi con autentici fuoriclasse dell’epoca come Diego Armando Maradona, Michel Platini e Zico, che hanno reso il campionato italiano degli anni Ottanta uno dei più affascinanti di sempre.

Altobelli ha voluto anche ricordare il rapporto speciale con Evaristo Beccalossi, fantasista mancino che definisce il compagno più talentuoso con cui abbia mai condiviso il campo. Non è mancato infine un passaggio sul suo sorprendente trasferimento alla Juventus, deciso dalla dirigenza nerazzurra all’improvviso, nonostante un contratto ancora in essere, a testimonianza di come il calciomercato potesse riservare svolte impreviste anche in quegli anni.


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LA MIA CARRIERA ALL’INTER – «Una vita, la mia vita. Meravigliosa, stupenda, unica. Sono fiero di far parte della storia di questo club. Ho segnato tantissimi gol, è vero, ma sulla mia strada ho sempre trovato giocatori che segnavano più di me, fuoriclasse veri come Diego Maradona, Michel Platini, Zico. Il più forte? Maradona, per distacco».

IL MIO COMPAGNO DI SQUADRA PIÙ FORTE? – «Ne ho avuti tanti, ma il mio grandissimo amico, Evaristo Beccalossi, era di un’altra categoria. Giocatore formidabile».

IO, COME BONINSEGNA, DALL’INTER ALLA JUVE – «Strappai un contratto di un 1 miliardo e 400 milioni che ancora mi legava all’Inter e andai in vacanza con mia moglie sul lago di Garda. Poi mi chiamò Mazzola: ‘Sandro, dove sei, vieni in sede’. Andai a Milano e mi dissero che mi avevano ceduto alla Juventus».

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