Calcionews24
·3 luglio 2025
Altobelli: «L’Inter riparte dalle delusioni, Lautaro è l’anima della squadra. Finale di Champions? Se solo si fosse giocata prima…»

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·3 luglio 2025
La stagione appena conclusa lascia l’Inter con molte riflessioni e qualche ferita ancora aperta. Alessandro Altobelli, ex leggenda nerazzurra, ha tracciato un bilancio lucido e realistico sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, sottolineando come, al di là dei risultati mancati, ci siano spunti da cui ripartire. Il campionato è stato il nodo più doloroso: quel singolo punto che ha consentito al Napoli di chiudere davanti pesa ancora, così come i punti persi in partite chiave che avrebbero potuto indirizzare diversamente la corsa allo scudetto. Anche il finale di stagione ha mostrato i limiti di tenuta del gruppo, tra stanchezza e occasioni sprecate, a partire dalla finale di Champions fino al Mondiale per Club. La sensazione è che serva un cambiamento profondo, una rifondazione vera. Ma non mancano le certezze, a partire dalla leadership di Lautaro e da un nucleo di giocatori ritenuti intoccabili, così come l’entusiasmo per i giovani talenti emergenti. In un momento di transizione, la fiducia va anche a chi gestisce e a chi allena, con uno sguardo positivo al lavoro futuro di Chivu.
BILANCIO STAGIONE – «Abbiamo perso tutto, è vero, ma parlerei più di una serie di delusioni da cui ripartire».
LA DELUSIONE PIU’ GRANDE – «Il campionato, senza dubbio. Quel punto che ha permesso al Napoli di arrivare davanti brucia ancora. Abbiamo buttato via punti fondamentali contro Parma, Monza, Lazio, Juventus, Fiorentina e nei due scontri con Conte. Meritavamo di vincere».
FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE – «Se avessimo giocato quella partita un mese prima, forse sarebbe finita diversamente. A pesare è stata anche la stanchezza accumulata, evidente anche al Mondiale per Club. Ma ora serve una rifondazione vera».
CASO CALHANOGLU – «Un ottimo giocatore, ma i veri fenomeni sono Marotta e Ausilio: sapranno scegliere bene».
LINEA GIOVANE – «Sucic, Carboni, Pio Esposito… proprio lui mi ha impressionato per personalità, coraggio e quel fisico da centravanti. Il gol al River è stato da attaccante vero».
CHI E’ INTOCCABILE – «Lautaro, Thuram, Dimarco, Bastoni e Sommer. Ma il più importante resta capitan Lautaro: è l’anima della squadra, dà sempre l’esempio. In America è stato il migliore».
CHIVU – «Ha fatto bene al Parma e negli USA ha mostrato idee chiare. Diamogli tempo».