Milannews24
·27 agosto 2025
Allegri Milan, Sabatini sicuro: «Santiago Gimenez e Harder? Giocherà lui centravanti»

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·27 agosto 2025
L’AC Milan, tra campo e mercato, si trova al centro di un acceso dibattito, e le recenti dichiarazioni di Sandro Sabatini a Radio Sportiva hanno gettato ulteriore benzina sul fuoco. Il giornalista ha espresso critiche taglienti, mettendo in discussione le strategie societarie e le scelte tecniche che la dirigenza, con l’ormai certo arrivo di Igli Tare come nuovo direttore sportivo e Massimiliano Allegri in panchina, sta presumibilmente attuando. La sensazione diffusa è che la ricostruzione rossonera, dopo una stagione deludente, stia procedendo con logiche poco chiare, basate su un approccio che privilegia i numeri e le statistiche a discapito di una valutazione più tradizionale del valore del calciatore.
Il fulcro dell’analisi di Sabatini è l’investimento del Milan su un giovane talento. “È evidente che il Milan va a spendere sui 20 milioni per un calciatore 2005, mi dicono anche bravo, ma è comunque una riserva dello Sporting CP, non del Real Madrid,” ha affermato con fermezza. Questo passaggio evidenzia la perplessità su come il club stia destinando le proprie risorse. Spendere una cifra ingente per un giocatore giovane e di prospettiva, ma non ancora un titolare affermato, solleva dubbi sulla priorità delle necessità della squadra. Non si tratta di contestare il talento, ma di chiedersi se sia l’acquisto che serve al Milan in questo momento per risolvere i problemi più urgenti.
Il problema più evidente per il Milan è senza dubbio quello del centravanti. Sabatini ha rincarato la dose, sottolineando come questa lacuna avrebbe dovuto essere colmata all’inizio del mercato. Con il possibile arrivo di Igli Tare, la strategia di mercato potrebbe cambiare, ma la soluzione prospettata dal giornalista è a dir poco sorprendente e audace: “se resta Gimenez e arriva Harder il centravanti lo farà Leao. Non c’è altra soluzione per Allegri“. Questo scenario, seppur al momento solo un’ipotesi, aprirebbe a un cambio di ruolo per uno dei giocatori più talentuosi e decisivi del Milan, spostandolo dalla sua posizione naturale di esterno. La scelta sarebbe dettata dalla necessità di trovare una soluzione interna, in mancanza di un profilo adeguato e di alto livello per il ruolo di prima punta. L’approccio pragmatico di Massimiliano Allegri potrebbe infatti portare a esperimenti tattici per massimizzare il potenziale offensivo della squadra, anche a costo di sacrificare le certezze.
Le riflessioni di Sabatini si spingono oltre, toccando un tema che sta diventando sempre più centrale nel calcio moderno: la valutazione dei giocatori basata sui dati e le statistiche. “Nel calcio prima si guardava il valore del giocatore, si studiava e i conti erano il cartellino e lo stipendio, adesso i calciatori si guardano in base alle statistiche,” ha spiegato. Il giornalista ha citato l’esempio di Estupiñán e il suo assist, arrivato dopo un primo tempo imbarazzante, definendo queste valutazioni come “da fantacalcio”. Questa osservazione è una critica diretta a un modello che sembra ignorare il contesto e la qualità complessiva della prestazione, concentrandosi solo sul risultato finale. La paura è che il Milan stia seguendo questa logica, con il rischio di compiere acquisti basati su numeri che non raccontano l’intera storia. Una squadra, come il Milan della scorsa stagione, arrivata ottava dopo aver venduto per 170 milioni e speso per 100, non può permettersi di sbagliare le proprie mosse di mercato, e le valutazioni superficiali o esclusivamente numeriche potrebbero rivelarsi fatali. Con Igli Tare e Massimiliano Allegri al timone, il Milan ha il compito di invertire la rotta e costruire una squadra che, oltre alle statistiche, dimostri un reale valore sul campo.