Calcionews24
·24 ottobre 2024
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Il pareggio dell’Atalanta contro il Celtic può essere interpretato in diverse maniere: mezzo pieno per aver visto una squadra che in Champions League non perde il suo spirito dominante; dall’altra il rammarico che questo dominio non sia stato concretizzato nonostante la quantità di occasioni create.
Nel mezzo i cambi, soprattutto offensivi, dove Gasperini ha sottolineando che serve qualità e concretezza: al di là degli 11 titolari. La domanda sorge spontanea: manca veramente qualità offensiva da parte di chi viene tirato in causa nella ripresa? Riprendendo chi è subentrato ieri, gente come Samardzic, De Ketelaere, Zaniolo e mettendoci anche Juan Cuadrado, possono notevolmente alzare il livello dell’Atalanta. Nel complesso il mercato ha rafforzato l’intero attacco prendendo giocatori pronti seppur a Bergamo l’obiettivo sia il salto di qualità e non l’incostanza o monotonia.
Dall’altra parte c’è un forte insieme di fattori da considerare: la pazienza di aspettarli (la stessa ricetta utilizzata per gli attuali fuoriclasse nerazzurri), la loro dedizione a calarsi nella mentalità atalantina e soprattutto il loro collocamento in campo. E’ oggettivo comunque dire che Gasperini ad oggi deve capire la posizione esatta di determinati giocatori (Samardzic e Zaniolo su tutti): trequartista, falso nueve, addirittura quinto di centrocampo, quando occorre per certi versi stabilità e scelte coerenti in base alle caratteristiche dei giocatori.
Dipendenti da Retegui e Lookman? No, perché l’Atalanta ad oggi ha dei cambi che possono contribuire a cambiare la partita anche senza centravanti, a patto di trovare la giusta pietra filosofale tecnico tattica in certi contesti del match: come si è sempre fatto (e con il tempo giusto) da 8 anni a sta parte. Tempo al tempo, valutazioni su valutazioni, con la consapevolezza che la Dea ha un reparto offensivo che può soltanto migliorare.