👀 Al Napoli ne bastano 7: chi scriverà la storia e chi la leggerà? 🔥 | OneFootball

Ancora tre punti di distanza, solo tre partite ancora da disputare, con il fattore per nulla innocuo della sfida di Champions contro il Barcellona che attende l'Inter tra le mura del Meazza.

La volata Scudetto tra Inter e Napoli continua e, anche se il match point ancora non c'è, i partenopei assestano un colpo molto importante. Cosa aspettarci da queste ultime giornate?

Napoli: sforzo di squadra e calendario agevole

Antonio Conte ha voluto essere chiaro: non c'è nulla da dire fino a quando il verdetto non sarà matematico. Perché "c'è chi vince e scrive la storia, e c'è chi la legge".

Con una rosa nel complesso non esaltante (rispetto allo Scudetto di Spalletti non ci sono Kim, Osimhen e Kvaratskhelia) e senza l'apporto di giocatori come Buongiorno, Juan Jesus e David Neres, il tecnico salentino sta cucinando quello che avrebbe i risvolti di un vero e proprio miracolo.

Vero, altre competizioni non ce ne sono, ma di infortuni pesanti il Napoli ne ha comunque dovuti affrontare, e ha sempre trovato soluzioni, con diversi giocatori che hanno risposto "Presente!" quando è servito, come ha fatto ieri Raspadori.

Sarebbe un vero e proprio trionfo "Alla Conte", di squadra, con i 55 gol in campionato divisi tra ben 15 giocatori. E lo sarebbe ancora di più se teniamo conto del fatto che i due migliori marcatori della squadra, Lukaku e McTominay, arrivano appena a quota 12 reti.

Anche in questa statistica emerge quanto sia forte il concetto di squadra in questo Napoli di Conte: un centrocampista che segna quando il centravanti della squadra e una punta che si impegna, più che a segnare, a sacrificarsi per aprire spazi ai suoi compagni.

Secondo molti questa con il Lecce era la gara più difficile che i partenopei avevano ancora nel loro calendario: le prossime giornate prevedono una gara con un Genoa già salvo e poi le partite contro Parma e Cagliari, che ancora non hanno la salvezza matematica in tasca, ma che potrebbero raggiungerla prima di affrontare il Napoli.

A Conte basterebbero 7 punti: due vittorie e un pareggio per, come ha detto Conte, "scrivere la storia".

Inter: priorità Barça, tocca stringere i denti. Lautaro?

E l'Inter? Stasera è andata in scena una squadra B: 10 cambi rispetto all'11 titolare sceso in campo al Montjuic, ed è sembrato simbolico il fatto che a dirigere la squadra ci fosse il vice Farris, chiamato a sostituire lo squalificato Inzaghi.

Se contro il Verona il risultato è arrivato di misura, su rigore, in una gara certo non esaltante, per l'Inter l'importante era poter passare i 90 minuti incolume, con i tre punti in tasca e senza cartellini o infortuni che complicassero ulteriormente la situazione.

La gara contro il Barcellona spremerà i nervi e il fisico dei giocatori dell'Inter, e i nerazzurri sperano di ritrovare il pieno organico, compreso Lautaro Martinez, la cui importanza non si può dare per scontata, visto il rendimento deludente delle riserve d'attacco (Taremi, Arnautovic e Correa).

Ogni discorso sul calendario residuo è rinviato a dopo il ritorno delle semifinali di Champions.

La squadra, lo si è visto, è stanca, ma ancora capace di prestazioni maiuscole come quella vista al Montjuic, soprattutto recuperando interpreti come Thuram e Dumfries.

Il calendario dice: Torino, Lazio e Como. Sfide non facilissime, visto che i granata e i lariani stanno sfidandosi a distanza per il 10° posto in classifica e che la Lazio ha l'imperativo categorico della qualificazione alle coppe europee da centrare.

Tre gare in cui l'Inter, se vuole puntare al titolo domestico, non può permettersi più errori, e che comunque non danno la garanzia di non ritrovarsi, a fine maggio, costretti a "leggere la storia".

📸 CARLO HERMANN - AFP or licensors