Calcionews24
·14 giugno 2025
Al-Ain, guida completa alla squadra: storia, giocatore chiave, giovane talento e allenatore

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·14 giugno 2025
L’Al-Ain è inserito nel girone G del Mondiale per Club insieme ad Manchester City, Juventus e Wydad.
Fondato nel 1968 da un gruppo di giovani locali e medici sudanesi, l’Al-Ain Football Club è oggi una delle società più prestigiose degli Emirati Arabi Uniti e di tutto il mondo arabo. Il nome “Al-Ain” significa “la sorgente” e riflette le radici della città-oasi. Sostenuto fin da subito dalla famiglia reale di Abu Dhabi, il club si è rapidamente imposto come il più titolato del paese.
La sua fama globale è esplosa durante la Coppa del Mondo per Club FIFA del 2018, quando, come squadra ospitante, ha raggiunto una storica finale contro il Real Madrid dopo aver eliminato il River Plate in semifinale. I colori sociali sono il viola e il bianco, una scelta inusuale che simboleggia nobiltà e ambizione. Il simbolo del club è la fortezza di Al-Jahili, monumento storico della città.
La tifoseria, nota come “Zaeem Nation” (La Nazione del Leader), è una delle più appassionate del Golfo e riempie le tribune dell’ultramoderno Hazza bin Zayed Stadium. Il club ha visto passare campioni come Asamoah Gyan e il fantasista emiratino Omar Abdulrahman, e continua a essere un punto di riferimento per il calcio della regione, sempre all’altezza del suo soprannome: “il Leader”.
Il faro della squadra è senza dubbio Soufiane Rahimi, attaccante esterno classe 1996, già decisivo in campo internazionale. La sua velocità, l’istinto sotto porta e la capacità di accendersi nei momenti chiave lo rendono il leader tecnico della squadra. Dopo essere stato protagonista anche con la maglia del Marocco alle recenti Olimpiadi di Parigi, Rahimi ha dimostrato di poter brillare su palcoscenici globali. Con lui in forma, l’Al-Ain può sognare in grande. Atteso dagli osservatori internazionali, sarà uno dei nomi da segnare in rosso tra i protagonisti più pericolosi di questa edizione del Mondiale per Club.
Matías Palacios, argentino di 23 anni, è un trequartista con grandi doti tecniche e una visione di gioco raffinata. È in grado di creare occasioni da gol per i compagni e di inserirsi per concludere a rete. La sua capacità di dettare i ritmi offensivi e la sua versatilità nel giocare dietro le punte o come mezzala offensiva lo rendono un elemento cruciale per il gioco dell’Al-Ain. Il Mondiale per Club sarà una grande opportunità per lui di mostrare il suo talento su un palcoscenico globale e consolidare il suo status come uno dei talenti emergenti nel calcio asiatico.
Per affrontare il palcoscenico mondiale, l’Al-Ain ha scelto un “sergente di ferro” dalla comprovata esperienza internazionale: il serbo Vladimir Ivić. Arrivato a febbraio 2025, Ivić è un tecnico noto per la sua disciplina tattica ferreae per la capacità di costruire squadre estremamente organizzate e solide difensivamente. Ha vinto titoli in Israele con il Maccabi Tel Aviv e ha allenato in piazze esigenti come Watford e PAOK. Il suo approccio è l’opposto di un calcio puramente offensivo: Ivić punta a creare una squadra compatta, difficile da battere e letale nelle ripartenze. La sua nomina è una scelta di pragmatismo, con l’obiettivo di rendere l’Al-Ain un avversario ostico e preparato a soffrire contro i top club mondiali.
Un momento epocale nella storia del club arriva nel 2003, quando l’Al-Ain vince la AFC Champions League, diventando il primo e finora unico club emiratino a sollevare il massimo trofeo continentale. Il trionfo fu costruito grazie a una squadra compatta e a una campagna straordinaria che culminò nella finale contro i thailandesi del BEC Tero Sasana. Quel successo è rimasto un punto di riferimento storico, il momento che ha messo l’Al-Ain sulla mappa del calcio asiatico.
Per gli emiratini vale il discorso fatto per il Wydad Casablanca: City e Juve sono irraggiungibili. Quello che possono provare a fare è metterle in difficoltà, provare a strappare qualche punto e poi sperare in un passo falso. In termini più realistici, la lotta sarà con i marocchini per il terzo posto nel girone.