Ahanor all’Atalanta: investimento troppo grande per un predestinato? La differenza sarà la sua gestione sulla sinistra | OneFootball

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Calcionews24

·30 giugno 2025

Ahanor all’Atalanta: investimento troppo grande per un predestinato? La differenza sarà la sua gestione sulla sinistra

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L’Atalanta e il grande investimento per Ahanor: un predestinato (che deve ancora dimostrare) dove la gestione sarà importante

L’Atalanta ormai è abituata a stare nella borghesia del calcio, e tra dame di corte e onorificenze, la reggia nerazzurra presenta novità e curiosità sulla fascia sinistra.

Contesto legato, ovviamente, ad Ahanor e quell’investimento da 20 milioni che stupisce seppur “la prospettiva” sia sempre stata una tradizione per un’Atalanta che ha dovuto fare spesso il “Michelangelo” con i suoi giocatori per tirare fuori dalla pietra delle grandi sculture.


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La volontà di puntare su un predestinato che neanche a 20 anni ha scalato le gerarchie al Genoa: dal vivaio alla prima squadra (con 6 presenze), fermato solo dall’infortunio al menisco. Tecnicamente capace di compiere ruoli sia offensivi che difensivi: esterno sinistro di spinta e all’occorrenza braccetto/centrale considerando la sua grande fisicità. Nello scacchiere di Juric tapperebbe due ruoli molto importanti: il buco lasciato da Ruggeri e il ruolo di ipotetico sesto difensore.

Giusto osare o operazione controversa? Premessa. Non è la prima volta che l’Atalanta tenda a fare grandi investimenti (anche se 20 milioni sono tanti per una pedina che deve ancora dimostrare), ma tutto dipenderà solo da un singolo aspetto: la sua gestione all’interno del reparto.

L’Atalanta sulla sinistra presenta una concorrenza particolare: Zappacosta ha un anno in più sulla carta d’identità ma fa la figura dell’Alonso che finisce sempre a punti; poi c’è un Bakker all’insegna della fame di rivalsa dopo il flop di 2 anni fa.

Non si nasce imparati e ad Ahanor servirà lavorare al buio per brillare alla luce, però Juric avrà il dovere di rendere il terzino parte integrante dello scacchiere: non mettendogli pressione addosso (anche se la cifra è direttamente proporzionale alle aspettative) però sicuramente dandogli occasioni e responsabilità insieme agli altri due.

Per Hojlund l’Atalanta spese una cifra importante e ne uscì vincitrice grazie ad una gestione magistrale nonostante l’età e l’investimento fatto: stessa cosa dovrà essere per Ahanor al netto delle etichette (serve equilibrio).

Pazienza, la grande virtù dell’Atalanta. Gli investimenti verranno sempre fatti, è “come” vengono scolpite queste pietre che fanno la differenza tra un cumulo di roccia o l’ennesima opera d’arte

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