Adriano torna sul dramma della perdita del padre: «Diedi un pugno e ruppi il finestrino del bus, vi racconto la mia più grande paura» | OneFootball

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Inter News 24

·2 dicembre 2024

Adriano torna sul dramma della perdita del padre: «Diedi un pugno e ruppi il finestrino del bus, vi racconto la mia più grande paura»

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L’ex attaccante dell’Inter, Adriano, si racconta e torna sull’episodio della morte del padre, che gli cambiò la carriera

La carriera da giocatore di Adriano sarebbe potuta finire diversamente, se il calciatore dell’Inter non avesse subito il dramma della perdita del padre. L’ex centravanti brasiliano, giovedì scorso ha presentato la sua biografia a San Paolo e in conferenza stampa ha rilasciato alcune dichiarazioni. Eccole riprese da Placar.com.

IL MOMENTO PIÙ MEMORABILE DELLA MIA CARRIERA? – «Il 2005 è stato il momento più bello della mia vita, tutto è partito un anno prima quando sono stato capocannoniere in Copa America e nel 2005 capocannoniere in Confederations Cup col Brasile».


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LA PAURA PIÙ GRANDE – «La mia più grande paura era non essere più Adriano. Se non ci fosse Adriano, l’Imperatore non esisterebbe. L’Imperatore non esiste senza Adriano».

I PROBLEMI CON L’ALCOLSono stato male. Sono andato in cucina e ho preso una bottiglia di vodka. Nessuna esagerazione. Ho preso tutta quella merda da solo. Ho pianto tutta la notte. Sono svenuto sul divano perché ho bevuto tanto e ho pianto».

LA MORTE DI MIO PADRE – «Mia madre era davanti al corpo di mio padre, in un appartamento nel Recreio dos Bandeirantes. Ero dall’altra parte dell’oceano, su un autobus a Bari. Ancora sotto shock, ho riattaccato il telefono. All’inizio non ho pianto. Mi sentivo arrabbiato. Perché non ha preso quella maledetta medicina? Ho dato un pugno al finestrino dell’autobus. Era stato così forte che ho rotto il vetro. Tutti erano spaventati».

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