Accusa ai club di Premier: tasse non pagate per 280 mln | OneFootball

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Calcio e Finanza

·30 marzo 2023

Accusa ai club di Premier: tasse non pagate per 280 mln

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I club di Premier League, se non tutti almeno la maggior parte, hanno risparmiato più di 250 milioni di sterline (al cambio attuale, circa 280 milioni di euro) di tasse da versare per un periodo di 3 anni, secondo le stime della Tax Policy Associates.

Come riporta la BBC, questa condizione di forte risparmio per i club è reso possibile dalla doppia rappresentanza che permette a un agente di qualsiasi calciatore, oltre che a rappresentare il suo assistito, a rappresentare anche lo stesso club che gli versa un compenso che non è soggetto alla tassazione prevista per legge con imposte sul reddito, l’assicurazione e l’IVA.


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Al momento non risultano i nomi dei club coinvolti, anche se Oltremanica si ritiene che le società che hanno più beneficiato di questa pratica, che è vietata dalle regole per agenti della FA ma che può essere scavalcata se tutte le parti in causa firmano un accordo che dà di fatto il via libera all’agente per rappresentare sia club che calciatore, siano Manchester City, Manchester United, Arsenal e Chelsea.

Presupponendo, visto che non si è a conoscenza delle eventuali prove in mano alla Tax Policy Associates, che le società e il calciatore dividano la quota da versare all’agente a metà. Questa manovra fa scendere i potenziali incassi statali da tasse dal 60% al 30% per una pratica che vale potenzialmente decine di milioni di sterline all’anno.

I dati della Football Association sottolineano come nel 2021 il 68% degli accordi ratificati con i giocatori della Premier League sono stati conclusi tramite la doppia rappresentanza che ha fatto risparmiare ai giocatori, agenti e club coinvolti un ammontare complessivo di più 250 milioni di sterline da dividere così: 81 milioni nel 2019, 91 milioni nel 2020 e 81 nel 2021, secondo le stime della Tax Policy Associates.

Nel dettaglio si evince come una società come il Manchester City abbia risparmiato, nel 2021, 10,9 milioni di sterline in tasse, seguito dallo United con 10 milioni e dal Liverpool con 8,1 milioni. Nel 2020, invece, il maggior beneficiario di questa pratica della doppia rappresentanza è stato il Chelsea con un risparmio di 12, 8 milioni di sterline.

Il “caso” ha contorni importanti tanto che è arrivato al Parlamento inglese con la deputata laburista Meg Hillier, presidente della commissione per i conti pubblici del Parlamento, che ha affermato che esorterà l’organo “Entrate e Dogane di Sua Maestà” (HMRC) a esaminare approfonditamente la questione legata all’uso della doppia rappresentanza.

«Una guida un po’ debole non è davvero abbastanza buona – ha dichiarato la Hillier -. Devi avere una vera chiarezza su quale sia esattamente la posizione in modo che ogni club faccia la stessa cosa. Non puoi avere un club che lo fa e se la cava e un altro no».

Nell’aprile 2021, l’HMRC ha pubblicato nuove linee guida sull’uso della doppia rappresentanza, affermando che i club avrebbero bisogno di conservare le prove che gli agenti lavorano legittimamente per entrambe le parti del contratto. L’HMRC potrebbe emettere sanzioni e richiedere rimborsi se scoprisse che un agente non ha lavorato legittimamente sia per il giocatore che per il club durante l’intermediazione di accordi di trasferimento.

L’associazione degli agenti calcistici ha voluto confermare come sia a disposizione delle autorità per far chiarezza sulla vicenda con la stessa HMRC che ha voluto ribadire attraverso un suo portavoce: «La doppia rappresentanza non può essere considerata un regime di elusione fiscale; il suo utilizzo può essere conforme alle norme fiscali. Tuttavia, esamineremo attentamente gli accordi tra club e dipendenti e lavoriamo a stretto contatto con l’industria del calcio per educare e affrontare il rischio fiscale a testa alta. Le nostre azioni e il denaro acquistato da questo settore parlano da soli. Dal 2015, da tutte le aree fiscali dell’industria calcistica, abbiamo recuperato 573 milioni di sterline che altrimenti non sarebbero stati pagati».

Nessun club ha voluto commentare questa vicenda, ma la Premier League sì: «Riteniamo che la cifra complessiva suggerita qui sia basata su ipotesi che non riconoscono le circostanze individuali di ciascuna transazione. Durante la stagione 2019/2020 il calcio della Premier League ha contribuito con 7,6 miliardi di sterline all’economia del Regno Unito. Nella stessa stagione la Premier League e i suoi club hanno generato un contributo fiscale totale di 3,6 miliardi di sterline all’erario del Regno Unito, di cui 1,4 miliardi di sterline sono stati contabilizzati per i giocatori della Premier League».

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