A. Paganin: «Inter, i tre momenti chiave per lo scudetto! Uno da 8» | OneFootball

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·25 aprile 2024

A. Paganin: «Inter, i tre momenti chiave per lo scudetto! Uno da 8»

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Si continua a festeggiare in casa Inter, dopo la conquista dello storico ventesimo scudetto proprio nel derby contro il Milan. L’ex nerazzurro Antonio Paganin ha fatto il punto a TMW Radio sul campionato appena vinto dal club.

MERITATO – Antonio Paganin conosce bene l’ambiente Inter. Lui che ha militato proprio in nerazzurro tra il 1990 e il 1995. E non può che parlare bene della sua ex squadra, da pochi giorni ufficialmente campione d’Italia per la ventesima volta: «Finalmente è arrivato ed è stato più che meritato». Per lui, questi i tre momenti chiave che hanno stabilito il cammino della squadra fino al titolo: «Il primo, la partenza, perché c’era grande dubbio dopo aver perso ben cinque big che gli arrivi non potessero essere all’altezza. Poi lo scontro diretto vinto contro la Juventus. Infine la vittoria nel derby, il momento che ha sancito la chiusura del campionato. E poi vincere in casa dei cugini è motivo d’orgoglio».


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Inter, i giocatori chiave secondo Paganin nella corsa scudetto

PROTAGONISTI – Secondo Antonio Paganin, questi sono i tre giocatori chiave della corsa dell’Inter verso il ventesimo scudetto: «Dimarco per quello che ha saputo dare, non solo un esterno, ma anche un finalizzatore e assistman. Ha fatto un’esplosione incredibile. Poi Calhanoglu, cervello e anima della squadra. Infine Thuram, la piacevolissima sorpresa. Si è preso il posto da titolare accanto a Lautaro Martinez, non era semplice sostituire Lukaku e Dzeko. Ne cito altri tre: Sommer per me da 7. Decisivo in tante occasioni, la società ci ha visto bene. A Bastoni do 7.5, perché ci vuole grandissima personalità a confermarsi a questi livelli. Infine a Barella non si può mettere meno di otto, perché è anche lui l’anima della squadra».

EPISODI – Una chiusura di Paganin, poi, su alcuni “presunti” episodi a favore dell’Inter: «Il campionato esprime il reale valore di una squadra. Quest’anno hanno sbagliato poco o niente e hanno saputo alzare il livello. Inzaghi ha giustamente ricevuto critiche, ma poi ha avuto un click mentale e ha cambiato marcia, proponendo qualcosa che gli altri non sono stati in grado di replicare».

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