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·6 agosto 2020

5 motivi per cui il Bayern Monaco può vincere la Champions League

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Sabato 8 agosto, alle ore 21.00, all’Allianz Arena il Bayern Monaco tornerà a giocare la Champions League. A 5 mesi di distanza, giocherà il retour match degli ottavi di finale contro il Chelsea ma, visto il 3-0 conquistato all’andata si può ben affermare come la squadra di Flick, in pratica, abbia già staccato il pass per le Final Eight in programma in Portogallo dal 12 al 23 agosto.

Qualora passasse il turno, il Bayern Monaco se la vedrebbe con la vincente di Barcellona-Napoli per un quarto di finale in gara secca. Partendo da favorito. Come, forse, con tutte. Ecco dunque cinque motivi secondo cui il Bayern Monaco, dopo aver vinto Bundesliga e DFB-Pokal, sia la favorita per vincere la Champions League 2019/020 e, pertanto, piazzare il trebbie in questa lunga, anomala ma soddisfacente stagione.


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Perché ha potuto preparare la competizione con calma. Il Bayern Monaco ha giocato la sua ultima gara lo scorso 4 luglio, quando, battendo per 4-2 il Bayer Leverkusen all’Olympiastadion di Berlino, ha alzato al cielo la 20ª Coppa di Germania della sua straordinaria storia. A differenza di tutte le squadre di Premier League, Liga, Serie A e Ligue 1, che arrivano all’appuntamento con le Final Eight con il fiato corto e con, sulle gambe, tante partite giocate a distanza di 72 ore l’una dall’altra (eccezion fatta per il PSG), i bavaresi hanno potuto riposare, recuperare le energie e ricaricarsi in vista di questi dieci giorni di fuoco.

Perché ha un impianto di gioco ed un undici titolare collaudato. Alzi la mano chi non conosce il modulo con cui, costantemente, il Bayern Monaco viene schierato sul terreno di gioco. Il 4-2-3-1, ormai, è un marchio di fabbrica della squadra di Hans-Dieter Flick, quello che più esalta le caratteristiche degli interpreti che vestono la gloriosa maglia biancorossa e che ha permesso alla compagine tedesca di inanellare ben 17 vittorie consecutive in tutte le competizioni. La formazione titolare, poi, in pratica è sempre quella: Flick apporta pochissime variazioni al suo undici base, spesso per via di infortuni e/o squalifiche e si affida ai suoi fedelissimi. Anche se l’infortunio di Pavard preoccupa, Flick ha un piano B. E un piano C. E un piano D.

Perché ha Robert Lewandowski. Uno di questi fedelissimi, probabilmente il più importante di tutti, è Robert Lewandowski, classe 1988, centravanti polacco che, in questa stagione, ha finora messo a segno la bellezza di 51 gol in 43 giocate, di cui ben 34 in campionato. L’ex Borussia Dortmund, cannoniere letale e, dati alla mano, il miglior ‘numero 9’ al mondo al giorno d’oggi, non potrà vincere la Scarpa d’Oro, superato da Ciro Immobile, anche per via della differenza di giornate totali tra Bundesliga (34) e Serie A (38), ma resta la miglior arma offensiva a disposizione del Bayern Monaco in Europa. Forse la migliore in generale.

Perché per molti calciatori è un’occasione da non fallire. La vecchia guardia del Bayern Monaco è tutt’altro che logora e, sicuramente, possiede il DNA vincente. Ma, per questioni anagrafiche, le Final Eight di Lisbona potrebbero rappresentare anche l’ultima chance reale di alzare al cielo la Coppa dalle Grandi Orecchie. Notoriamente, infatti, non è impresa facile centrare una finale di Champions League: il Bayern Monaco ha vinto l’ultima nel 2013, nella finale di Wembley contro il Borussia Dortmund e negli anni seguenti è arrivato al massimo in semifinale. Dunque Manuel Neuer (1986), Jérôme Boateng (1988), Javi Martínez (1988), Thomas Müller (1988) e lo stesso Lewandowski (1988) si presenteranno molto agguerriti.

Perché elementi importanti potrebbero essere al passo d’addio. Già presi Alexander Nübel, classe 1996, dallo Schalke 04 e Tanguy Kouassi, classe 2000, dal PSG a parametro zero e, soprattutto, Leroy Sané, per 49 milioni di euro, dal Manchester City, il Bayern Monaco ha già avviato il cambio generazionale in vista della stagione 2020/21, che inizierà, in via del tutto straordinaria, molto presto (settembre) rispetto la conclusione di quella attuale. La dirigenza bavarese, pertanto, si è mossa come sempre in largo anticipo ma, presumibilmente, dovrà fare i conti con due partenze importanti: quelle di Thiago Alcántara, che piace al Liverpool e di David Alaba, accostato a Inter, Manchester City, Real Madrid e Barcellona. Per entrambi il contratto è in scadenza 2021 e potrebbe concludersi un lungo e vincente ciclo in Säbener Straße: quale occasione migliore per congedarsi se non vincere una Champions League?

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