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Andrea Agostinelli·30 dicembre 2018
5 giocatori che si sono ritirati nel 2018

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Andrea Agostinelli·30 dicembre 2018
C’è una sfida che nessun atleta professionista è mai riuscito a vincere: quella con il tempo.
Alla fine arriva per tutti il momento di dire basta e questi sono i 5 calciatori più forti che hanno deciso di abbandonare definitivamente il campo da gioco.
Il più grande giocoliere nella storia di questo sport, il più bravo nell’unire talento e divertimento, l’uomo che ha creato a sua immagine e somiglianza lo joga bonito.
Ronaldinho ha appeso definitivamente le scarpe al chiodo a gennaio dopo 196 gol in 529 partite ma soprattutto dopo aver vinto tutto quello che si poteva vincere: una Champions League, un Mondiale, due Liga e uno Scudetto.
Come ciliegina sulla torta il Pallone d’Oro conquistato nel 2005.
Saranno due i motivi per cui ci ricorderemo dell’attaccante ivoriano: la splendida cavalcata con il Chelsea che nel 2012 ha permesso ai Blues di conquistare la Champions League e le urla di Massimo Marianella che accompagnavano le sue gesta.
L’eleganza al servizio della tecnica. Thiago Motta non è mai stato un centrocampista in grado di rubare la scena ma non ci sono tanti giocatori (passati e presenti) in grado di replicare i suoi inserimenti, le sue geometrie e la sua visione di gioco.
Il triplete vinto con l’Inter nel 2010 è l’apice di una carriera che per colpa dei tanti infortuni al ginocchio non sarebbe dovuta mai nemmeno cominciare.
A proposito di Triplete, uno dei momenti più epici della cavalcata dell’Inter di Jose Mourinho è sicuramente questa parata di Julio Cesar, probabilmente la più bella della carriera del portiere brasiliano.
“Per giocare a pallone servono passione e talento ma soprattutto ci vuole determinazione e io in questo momento ho altre priorità”, con queste parole Antonio Cassano il 13 ottobre scorso dava l’addio al calcio con una lettera sincera in cui spiegava i motivi che lo hanno spinto a prendere questa decisione.
Solo qualche giorno prima, infatti, Fantantonio aveva cominciato ad allenarsi con il Virtus Entella: sembrava l’indizio di un suo ritorno in campo dopo oltre un anno di inattività e invece quelle sessioni hanno fatto capire a Cassano che era arrivato il momento di dire basta.